Sono così tollerante da rassegnarmi (storcendo il naso, ovviamente!) a sentire chi attacca Blaze Bayley per non aver brillato nel ruolo di frontman degli Iron Maiden, ma non mi si venga a dire che sul palco non dia il meglio di se. Ok, ci si può aspettare qualche piccola sbavatura, però è sempre compensata da prestazioni energiche e coinvolgenti. Questa è da sempre l'arma vincente di Bayley, sin dal tempo dei Wolfsbane, e qualche flessione nel momento meno opportuno (quello a fianco di Steve Harris) è stata prontamente riscattate con l'attività live della sua nuova avventura, i Blaze, giunti ora dopo due realizzazioni in studio al loro primo live album. Forse due album non saranno sufficienti da motivare un doppio Cd, ma "As Live as It Gets" ripercorre l'intera carriera del leader e grintoso cantante del gruppo. Infatti, Bayley arriva oggi al suo secondo live album a dieci anni esatti di distanza da quel "Massive Noise Injection", inciso con i Wolfsbane. Ecco che così accanto alla vecchia "Steel" (da "All Hell's Breaking..." del 1990), troviamo del periodo con i Maiden alcuni estratti da "The X Factor" ("Sign Of The Cross", resa davvero alla grande), da "Virtual XI" ("Futureal" e quella "When Two Worlds Collide" dove Blaze informa i fans che il pezzo finirà sul live e quindi di darsi da fare: naturalmente gli daranno retta!) ma anche "Virus" (dalla raccolta "Best of the Beast"). A sorpresa manca dalla tracklist "Man on the Edge", proprio uno dei pezzi che più era stato gradito dal pubblico durante il Gods of Metal dell'anno scorso, quando il gruppo si era reso autore di un ottimo show, peraltro molto apprezzato. Scopriamo poi che il compito di chiudere il primo Cd spetta all'inaspettata ed appesantita cover di "Dazed And Confused", chiaramente dei Led Zeppelin. Sono presenti evidentemente le canzoni migliori dai due album dei Blaze, su tutte le dirompenti "Kill And Destroy" e "The Brave", la più meditata "Stranger to the Light" ed entrambe le precedenti titletrack: "Silicon Messiah" e "Tenth Dimension". Come avvenuto per gli studio album la produzione è affidata ad Andy Sneap, suona quindi nitida e tagliente, ma l'atmosfera live rimane palpabile. Una buona realizzazione che conferma l'attitudine di Bayley e di come i suoi Blaze ci sappiano fare.
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