Il debutto per
Escape Music, di questa band svizzera si è rivelato molto interessante, non tanto per la proposta musicale, ci si trova alle prese con un hard rock molto diretto, dalla ruvidità ( in particolare per ciò che riguarda il riffing di chitarra) tipica del metal.
L'opener
"Reality"[/I, mette subito in chiaro gli intenti dei Polution, è infatti una sferzata hard rock dalle ritmiche serrate e dall'a solo che riporta alla mente la tradizione boogie. La successiva [I]"Hard Work" è un vero e proprio pezzo da novanta che si nutre di un chorus accattivante ed irriverente e di una accelerazione repentina che sorprende per dinamicità.
Un alone generato dell'influenza dei
Van Halen si fa vivo con
"Overheated", classica traccia in pieno stile hard rock americano condita da cori dalle ottime armonizzazioni. Dall'incedere malinconico e romantico la ballad acustica
"Don't Know" che sembra riechiamare in causa i migliori
Tesla.
Per tutta la sua durata, questo
Overheated, riporta alla mente una qualche band che ha fatto la storia del genere ed in questo rende noto il proprio vizio di fondo, che riesce comunque a passare in secondo piano, rispetto alla ottima prova della band, alla produzione che rasenta la perfezione, e ad alcune sfaccettature personali (vedi le vocals aggressive e melodiche al tempo stesso, lontane dal classico stile vocale della band dei fratelli Young).
Concludendo, si può tranquillamente affermare che questo
Overheated è un album di onesto hard rock, che in alcuni punti riesce ad eccellere ma che in altri stenta troppo a far valere le proprie potenzialità, l'ascolto è comunque consigliato a tutti coloro che amano
AC/DC,
Van Halen,
Gotthard e per chi cerca una alternativa agli
Airbourne.
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