Dopo essersi formati a Torino negli anni ’90 ed aver superato gravi lutti in seno alla band (uno su tutti la scomparsa del bassista per incidente stradale), i
TERL ci riprovano, a 12 anni dal loro esordio, con questo nuovo cd-ep, “
The winner of the lottery”. Frutto del lavoro del leader Paul Terl su tutti gli strumenti e le vocals (che non si debba parlare ormai di one-man band?), il gruppo torinese ci propone 4 tracce che segnano in qualche modo una cesura con i lavori del passato.
Il terreno sul quale TWOTL si muove è sempre quello di un rock energico ma, rispetto ai lavori precedenti, le composizioni risultano meno confusionarie, approssimative, a tutto vantaggio di una proposta musicale che si è fatta dunque più matura e incisiva. Come nei dischi precedenti non passa sotto silenzio la voce “sporca” e oltremodo sguaiata del singer Paul, ma nel complesso le 4 nuove tracce mostrano un gruppo dal songwriting sempre più convincente, fattore che si ripercuote inevitabilmente sulla struttura delle canzoni, ancora non ottimale ma ben più omogenea rispetto al passato.
Questa maggiore maturità compositiva non ha comunque scalfito l’anima visceralmente sperimentale del combo torinese, la quale trova libero sfogo soprattutto nell’atmosfera straniante creata dall’intreccio dei suoni di chitarra distorta con le “sgradevoli” ma ipnotizzanti vocals. Una menzione particolare la merita poi l’ultimo pezzo, “Composition for two guitars n. 10”, song interamente strumentale per basso, chitarra acustica e chitarra elettrica che ha colpito la mia attenzione fin dal primo ascolto…e non provate a chiedermi perché.
Nella sostanza i TERL si ripresentano, anche se in misura inferiore rispetto al passato, con un disco acerbo, grezzo, forse folle, ma con la netta sensazione che dietro a pur evidenti carenze tecniche e di songwriting questi (o questo) ragazzi (o) cerchino di esprimere con la musica un qualcosa di geniale che hanno dentro. Forse non sempre ci riescono nel migliore dei modi ma risorse come queste, in un music business fatto sempre più spesso di prodotti “a tavolino”, non ci sembrano da poco…Follia al potere?
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