Ad Majora - Strade Imperfette (Il Viaggio)

Copertina 7

Info

Anno di uscita:2015
Durata:41 min.

Tracklist

  1. PROVERò A DIMENTICARE
  2. SOLO UN’ORA
  3. PARADISI PERDUTI
  4. IMPERFETTA
  5. FINTA ALLUCINAZIONE
  6. NUOVA NOIA
  7. GIOVANE ETà
  8. LABIRINTO
  9. IL VIAGGIO
  10. OSSA

Line up

  • Massimiliano Murtas: vocals
  • Emilio Moricio: guitars, backing vocals
  • Marco Serra: bass, backing vocals
  • Giò Manconsu: drums, keyboards

Voto medio utenti

E’ obiettivamente sempre più arduo districarsi in un panorama musicale underground ormai davvero costipato e livellato, ma se apprezzate le peculiarità del rock (in) italiano, il mio modesto suggerimento è di non sottovalutare le possibilità comunicative di questi Ad Majora, quartetto sardo dalle solide dotazioni tecniche, capace di offrire agli estimatori del genere un prodotto assai coinvolgente e appagante.
Con un bagaglio ispirativo che attinge a piene mani alla nobile storia del prog italico, i nostri si avvicinano per modalità interpretative a quanto realizzato dai grandi Timoria, una formazione sicuramente molto importante e seminale nell’ambito del settore.
Una similitudine abbastanza evidente (soprattutto nelle cadenze Renghiane della bella voce di Massimiliano Murtas) e tuttavia non eccessivamente invadente, anche grazie a una capacità di scrittura assai persuasiva e a una linea espressiva piuttosto variegata e definita, pregna di una spiccata propensione melodica, in grado altresì di non soffocare l’energia.
Un impianto lirico in madrelingua solido e mai banale nell’esposizione di esperienze e sentimenti contribuisce fattivamente alla riuscita di un albo che irrompe con le chitarre pesanti e distorte (al limite del prog-metal!) di “Proverò a dimenticare”, per passare con disinvoltura alle inflessioni alla Simple Minds di “Solo un’ora” e alle digressioni reggae di “Paradisi perduti”, il tutto senza perdere di vista efficacia emotiva e piacevolezza armonica.
“Imperfetta” è un gioiellino sonico pulsante e suggestivo (ottimo il solo di Emilio Moricio), “Finta allucinazione” è magnetica e ariosa, mentre la languida “Nuova noia”, nonostante una buona prova vocale e un bel contrappunto ritmico, sconta qualche eccessiva leziosità.
Parecchio intensa ed emozionante appare, poi, “Giovane età”, e se con la schizoide “Labirinto” gli Ad Majora riprendono a “picchiare” sodo, non male si presentano pure la melodrammatica “Il viaggio” (con un’altra performance di rilievo del chitarrista) e la scanzonata “Ossa” (in cui tornano le influenze vagamente new-wave), due buoni esempi di discreta versatilità e buongusto.
Un gruppo interessante, dunque, che, onorando il suo monicker e risolvendo qualche piccola attuale ingenuità, ha tutti i mezzi per svincolarsi dalla massa convulsa del “popolo delle cantine”.
Recensione a cura di Marco Aimasso

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.