Bentornati anni '70.In Italia, si sa, la musica è un po' bistrattata ed alle migliaia di gruppi che vogliono sbarcare il lunario, alcuni dei quali meritevoli di lode, non viene data la minima opportunità per mettersi in mostra. I pochi di loro che riescono nell'intento di autoprodursi un CD iniziano un calvario fatto di tante bussate alle porte ed altrettanti inevitabili rifiuti. Ma fortunatamente c'è sempre qualcuno fuori dal coro; grazie alla “
Go Down Records”, che ha creduto nel progetto, potrete ascoltare il primo album dei “
Renegades Cosmic Storm”, rock-band trevigiana composta di quattro elementi cresciuta a suon di Uriah Heep, Deep Purple, Jimi Hendrix, ZZTop, Rolling Stones e molte altre band ancora rappresentate nei “Live Concert”.
“
Twist the Wick” è un salto nel passato a cavallo di quegli anni '70 che i 5 brani contenuti nel mini album rievocano alla mente grazie all'uso di quella che la band chiama “strumentazione vintage”; c'è da chiedersi chi non riconoscerà il tipico suono di un “
Hammond” oppure l'inimitabile “voce” di una “
Gibson Les Paul”.
Viviamo in un periodo dove il rock sembra avere un suono “omogeneo”, indipendentemente dall'autore: brani che passano il setaccio di elaborati computer i quali, alla ricerca del suono perfetto, appiattiscono la tipicità degli strumenti ed a volte anche dell'artista. Ecco perché questo album vive di animo proprio, per la scelta coraggiosa di utilizzare i suoni puri di quel periodo che miscelati con la bella voce rock di “
Ren” ed ad un buon arrangiamento dei brani lo rende degno di nota. Anche il cofanetto vuole essere “diverso”: cartonato apribile al posto della solita plastica.
C'è molto rock'n'roll in “Twist the Wick”, brani energici e decisamente ben eseguiti con rimandi che arrivano anche oltre gli anni '80 – molto Dire Straits (Sultans of swing) ad esempio le prime note di “I've seen her” e “Younghiano AC/DC” l'assolo in “Things you do”. I suoni risultano equilibrati permettendo agli strumenti di non coprire la voce che risulta sempre in primo piano.
Un album perfetto, dunque? Quasi! Solo la ripetitività di alcune tracce ne intacca la lode, ma non c'è dubbio che la band riuscirà a colmare anche queste piccole lacune, magari già nei prossimi giorni quando potremo continuare il viaggio con il seguito naturale di questo album, "
Twist The Wick II".
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?