Per essere al loro primo demo, gli
Human Illusion (da Pordenone) non mostrano alcun timore riverenziale nei confronti di un genere "difficile" come il Prog Metal, e non badano nemmeno al "risparmio", dato che delle quattro canzoni incluse su "The Course" solo l'opener mostra un minutaggio contenuto, sfiorando i 6 minuti di durata.
Ad ogni modo, "I Don't Believe in Hate", tra accelerazioni, cambi di tempo e break improvvisi, lascia intravedere quel tocco melodico ed atmosferico che apre la seguente "Oblivion Ship", una canzone di quasi 12 minuti dove gli Human Illusion riescono ad alternare umori e atmosfere diverse, e si fanno apprezzare sia la voce, versatile e pulita, di Francesco Zanelli, sia le partiture strumentali del resto della formazione, i due chitarristi Efrem Scacco e Paolo Morettin (quest'ultimo anche alle tastiere), Maurizio Santin (basso) e Matteo Basso (batteria), ai quali non manca certo l'occasione per ritagliarsi degli spazi individuali, grazie ai molteplici fraseggi ed assoli.
Partenza più decisa invece per "Point of View", che dopo poche battute dimostra di "poco gradire" la semplicità, andando alla ricerca di soluzioni complesse ed articolate, ad ogni modo in un contesto decisamente più Metal di quanto fatto vedere nella canzone precedente. I risultati sono comunque altrettanto positivi, e se fossero stati sostenuti da una produzione di alto livello non si penserebbe assolutamente di trovarsi di fronte ad un demo, peraltro di un gruppo all'esordio discografico. Un po' più ostico l'ascolto della conclusiva "Human Illusion", dato che si tratta praticamente di un brano strumentale, ma anche in questo frangente gli Human Illusion, confermano le doti messe in mostra sinora.
Una piacevole sorpresa, ora aspettiamo l'auspicata conferma, e non mi stupirei, magari con il supporto di un'etichetta intraprendente e dal buon fiuto.
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