Copertina 7

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2008
Durata:59 min.
Etichetta:Escape Music
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. VICTIM OF THE SPOTLIGHT
  2. THE WOLF
  3. SHADOWS IN THE NIGHT
  4. HEADLINES
  5. SHE
  6. EYES OF THE WORLD
  7. STANDING ALONE
  8. WHAT THE WAR WILL BRING
  9. PRICE OF ONE
  10. DREAMS ARE FOREVER
  11. OUT OF CONTROL

Line up

  • Don Wolf (Wilk): vocals, keyboards
  • Cam MacLeod: guitar, vocals
  • Scott Webb: guitars, backing vocals
  • Russel Bergquist: bass, backing vocals
  • Brendan Ostrander: drums, backing vocals
  • David J. Petrovar: keyboards, backing vocals

Voto medio utenti

I White Wolf sono stati per parecchio tempo uno dei miei crucci di musicofilo. Acquistato il loro debutto (“Standing Alone”, 1984) senza troppa convinzione, dopo un ascolto anch’esso scarsamente attento, me ne liberai con eccessiva precipitazione, per poi pentirmene quasi subito.
Il riparare a tal errore di valutazione mi costò molta fatica (recuperarne un’altra copia fu, all’epoca, una piccola “impresa”!), e sebbene in seguito mi capitò nuovamente di prendere taluni analoghi abbagli (ehm, ma questo, sia chiaro, accadeva prima di diventare un “assennato” e professionale writer di Eutk …), il fatto che tale ricordo “bruci” ancora a distanza di anni, dimostra inequivocabilmente che si trattò di una cantonata, in qualche modo, “macroscopica”.
Non che fossimo al cospetto di un capolavoro, un obiettivo che i valenti canucks non hanno raggiunto né con quell’esordio, né tantomeno col disco successivo (“Endangered species”, 1986) e neanche con il pur buono full-length del “ritorno”, “Victim of the spotlight”, dell’anno scorso, semplicemente era davvero “inammissibile”, per un estimatore (quale ero e sono!) del metal classico dalle imponenti connotazioni melodiche, non accorgersi delle consistenti qualità dei White Wolf, egregi e schietti interpreti di tale specialità stilistica.
Appare evidente, quindi, arrivando finalmente a “Live in Germany” (registrato in un’unica data il 30 settembre del 2007 a Ludwigsburg, durante il UFOR III Festival), a quale tipologia d’ascoltatore sia potenzialmente indirizzato questo prodotto, veramente godibile nella sua “semplicità” magari un po’ “datata”, ma decisamente avvincente.
Con una scaletta che attinge soprattutto a “Standing alone” e a “Victim of the spotlight”, una resa sonora impeccabile e grazie all’eccellente stato di forma dei due fondatori Don Wolf e Cam MacLeod, sostenuti da un pregevole team di nuovi affiliati, la muta del Lupo Bianco ringhia ancora con grinta e convinzione, conquistando agevolmente chi apprezza la “forza fisica” affiancata ad una costante ricerca melodica.
Anche se non siete dei loro “storici” fans, e però Vi riconoscete nella succitata descrizione, non sottovalutate questi veterani canadesi, perché, come ormai avrete sicuramente capito, è davvero facile apprezzare come merita la loro musica.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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