I norvegesi Stonegard ristampano il loro secondo disco, “From Dusk Till Doom”, a beneficio degli ascoltatori europei che non avevano potuto usufruire della versione originale, uscita solo per il mercato interno. Per l’occasione, dopo aver reclutato alcuni guru del sound, tra cui Daniel Bergstand, hanno in parte ri-mixato e ri-registrato alcune parti e alcune canzoni.
Il sound della band è sempre in bilico, sospeso tra il thrash sound di matrice scandinava, Darkane e Soilwork su tutti, e una certa attitudine modernista, melodica e che cerca di porsi fuori dagli schemi conosciuti, con un songwriting sempre vario e variegato.
Il risultato è spesso apprezzabile, come nell’opener che dà il titolo all’album o in “Morpheon”, altre volte invece lascia un po’ spiazzati e con un senso di incompiutezza, come ad esempio “S&C”, la quale sposta l’ago della bilancia verso il modernismo, ma non ha il coraggio di fare il salto definitivo e staccarsi da certi cliché metallici di base.
Particolare la prova vocale del singer Torgrim Torve, il quale pur non eccedendo in vocals brutali, preferendo sempre la melodia, risulta essere abbastanza aggressiva, anche se la sua voce non è assolutamente personale, ed il primo che viene in mente ascoltandolo è James Hetfield.
Il disco fila via che è un piacere, la produzione è veramente eccellente, sempre pronta a gonfiare i suoni e a saturare l’aria di devastanti riffs.
In definitiva quindi un disco veramente buono, anche se non il capolavoro che viene descritto nelle note stesse del disco. Quantomeno la band suona in maniera abbastanza personale, almeno nel songwriting.
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