Da Palermo con furore: tornano i
Thy Majestie, band che la label Dark Balance etichetta come
"bombastic/classic metal"... Categoria insolita, ma che in fondo bene esprime il genere suonato dai nostri, che in questo disco, come nell'intera discografia precedente, si mantengono saldamente ancorati ad un power metal sinfonico ed epico, carico di cori, anthems, doppia cassa col frullatore e riffoni che più metallosi non si può.
Quello che ci troviamo a recensire è il quarto capitolo della 'vita' dei Thy Majestie, che, poco prima di entrare in studio, hanno sostituito cantante e tastierista, reclutando inoltre il bravo Simone Campione alla chitarra. Ma entriamo nello specifico di questo
"Dawn".
Il disco consta di tre 'capitoli', occupanti rispettivamente le tracce 1-4
(Chapter One - Trapasso), 5-10
(Chapter Two - Rovina - The neverending night), e 11-12
(Chapter three - Vendetta - A New Dawn). In particolare, le canzoni dalla 5 alla 9 rappresentano la
"Legacy Suite"... Il tutto, insomma, come spesso accade nei dischi di genere, racconta una storia, una sorta di concept a cui, peraltro, i nostri sono abituati, vedansi le belle prove dei precedenti "Hastings 1066" e "Jeanne D'Arc".
Il cambio di strumentisti non è percebilie nella quota stilistica o compositiva; anche questo "Dawn" è prefettamente in linea con le belle prove passate, e la voce del nuovo singer è più che piacevole ed adeguata al genere, a parte un look che me lo avvicina preoccupantemente a J.Ax degli Articolo 31!!! Se proprio dovessimo muovere un appunto a "Dawn", potremmo trovarlo nella talvolta eccessiva derivatività di certi motivi musicali, che più e più volte rimandano ad un 'già sentito' non molto gradevole. Piccolo neo, comunque, in un lavoro di tutto rispetto, che in più di un'occasione non risparmia momenti più speed-oriented che in passato, rendendo il tutto accattivante e piacevolissimo.
Seppur, a mio avviso, inferiore al bellissimo
"Jeanne D'Arc" di 3 anni fa, questo nuovo capitolo dei Thy Majestie ha tutte le carte in regola per essere apprezzato e goduto appieno. Non è un caso che la band possa vantare una foltissima schiera di fans, a mio parere più che meritati.
Supportiamo il metal nostrano, dunque, e supportiamo i Thy Majestie, una band convincente, solida e dalle ottime potenzialità.