A distanza di ben sette anni da “Organised Chaos” tornano gli inglesi Benediction, band senza bisogno di presentazione per i veri fan del Death Metal, di quello con le iniziali maiuscole.
Ascoltando il nuovo “Killing Music” sembra che il tempo sia trascorso molto lentamente da quella incendiaria scena di fine anni ’80 nei dintorni di Birmingham (o comunque nel bacino industriale inglese), dove i Benediction, insieme ad altri gruppi seminali come Napalm Death, Carcass e Bolt Thrower, codificavano quel suono, estremo, che sarà alla base di tutto quanto verrà nei venti anni successivi.
Dico questo perché il presente disco è composto e suonato secondo quella stessa attitudine, a torto definita da alcuni “ignorante”, dove quello che conta è picchiare, con strutture non troppo articolate, senza vuoti virtuosismi, e dove si viene assaliti da quella piacevole sensazione di deja-vu dei tempi andati, tempi oramai consegnati al giudizio della Storia, il cui fascino, per quelli come me, è irresistibile e imperituro.
Ed è con viva gioia che le orecchie accolgono pezzi come la belluina “They Must Die Screaming”, la groovy e cadenzata “Wrath And Regret”, oppure “Immaculate Facade”, lo state-of-art dello “straight in your face”, dove il primo pesante riff ti sta già dicendo che questi cinque bastardi stanno venendo a prenderti ed è meglio per te dartela a gambe levate. Tuttavia la song mostra un’inaspettata capacità di saper mutare pelle, perché all’improvviso si trasforma in una cadenza pesante come un macigno.
Ottima pure “Cold, Deathless, Unrepentant”, pesante e oscura.
Nel finale troviamo due cover, rispettivamente dei Broken Bones e degli Amebix, giusto per ricordare le radici hardcore della band, le stesse degli altri gruppi sopracitati.
Se siete amanti del Death Metal tout court, questo disco non potrà non piacervi, chi invece è nato l’altro ieri, e non conosce la Storia, troverà questo disco sicuramente antiquato e superato. Per costoro chiediamo misericordia al buon Dio.