Presentati da una copertina che pare partorita da Paul Klee e che nulla ci azzecca con la musica della band, tornano i finlandesi Fall Of The Idols, piece dedito ad un doom metal molto vicino a quanto fatto dai padri putativi del genere. "The Seance" rappresenta il secondogenito della discografia del gruppo, che con questo nuovo disco mette l'ascoltatore di fronte a sette tracce di doom classico, tra le cui righe è facile scorgere echi di Candlemass, Trouble e soprattutto Solitude Aeternus, soprattutto per quel che riguarda i toni epici e solenni che talvolta le composizioni acquisiscono. La voce di Jyrki Hakomäki non è certamente quella di Messiah Marcolin o di Robert Lowe, ma si prodiga nel ricreare la sofferenza e l'espressività tipica del cantato pulito classico. Sui pezzi nulla da eccepire, anche se è palese anche ad un ascolto superficiale come i Fall Of The Idols non abbiano ancora raggiunto quella maturità musicale che permetterebbe loro di trovare uno stile più personale. I continui richiami ai mostri sacri del doom infatti sono la vera pecca di "The Seance", che suona spesso in maniera troppo derivativa (si prenda il riff iniziale di "At The Birth Of The Human Shadow" a titolo di esempio), pur mettendo in luce le grandi capacità della band, la quale tuttavia a tratti tende a trascinare troppo i brani.
Per chi si ciba inveteratamente di doom metal, un ascolto potrebbe anche essere concesso ai Fall Of The Idols, per chi invece si accostasse solamente ora al genere, è senz'altro meglio partire dai maestri e solamente in un secondo tempo, se proprio non riuscite a farne a meno, passare agli allievi.
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