Copertina 8

Info

Anno di uscita:2008
Durata:37 min.
Etichetta:Relapse Records

Tracklist

  1. WE NEVER COME IN PEACE (INTRO)
  2. THEOCRACY
  3. PARTISANS OF GRIEF
  4. TRAITORS
  5. GHOSTS OF CATALONIA
  6. OCCUPATION
  7. RULING CLASS CANCELLED
  8. THE ARBITER
  9. AMERICAN IDOLATRY
  10. THROWN INTO THE SUN
  11. BLACK RITES

Line up

  • Jason Netherton: bass, vocals
  • Sparky Voyles: guitars
  • Mark Kloeppel: guitars, vocals
  • Adam Jarvis: drums

Voto medio utenti

Traditori? Manco per scherzo! Non c'è dubbio alcuno, per i Misery Index il detto "non c'è due senza tre" è certamente calzante: tre dischi, tre centri. E se qualcuno poteva covare il dubbio che gli americani potessero lasciarsi alle spalle il death/grind feroce dei due album precedenti (sospetto più che lecito, visto l'andazzo generale che recentemente si è visto nella scena), basterà poco per convincersi del contrario. L'anima dei Misery Index è sempre divisa in due: da una parte il lato più grind, con i suoi blast feroci e il suo vocalismo esasperato; dall'altra una maggiore inclinazione al death metal, con i suoi riff aggressivi ma al contempo melodici, oltre ad una ricerca del groove, da sempre pietra angolare del sound dei Misery e che in "Traitors" è facile ritrovare nell'opener "We Never Come In Peace", nella title track o in "Ghost Of Catalonia". Nella tracklist trova spazio anche "Ruling Class Cancelled" che già abbiamo ammirato nello split con i Mumakil e che già allora aveva incontrato il nostro favore e che lasciava ben sperare per il nuovo album. Il songwriting è eccellente e ottimamente bilanciato, donando dinamismo e varietà a "Traitors" che, in perfetto stile Misery Index, colpisce violentemente ma in maniera intelligente, con pezzi che non sono solo mera esibizione tecnica o un continuo rincorrersi di blast beats. Da segnalare anche un'apertura maggiore verso la melodia, decisamente più presente rispetto ai lavori passati, ascoltare "Theocracy" per credere. Tuttavia "Traitors" non riesce nell'arduo compito di superare, o almeno a eguagliare, il possente e magnifico "Retaliation", riuscendo comunque ad assestarsi su livelli più che buoni.
Quel che è certo è che il nuovo pargolo dei Misery Index è da segnalare tra le uscite più interessanti di questo 2008 estremo; ed ora li aspettiamo per qualche bello show dal vivo, dove, statene pur certi, la musica della band dà il meglio di sè non facendo prigionieri!
Recensione a cura di Michele ’Coroner’ Segata

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