Copertina 9

Info

Anno di uscita:2008
Durata:55 min.
Etichetta:Columbia

Tracklist

  1. ROCK 'N ROLL TRAIN
  2. SKIES ON FIRE
  3. BIG JACK
  4. ANYTHING GOES
  5. WAR MACHINE
  6. SMASH 'N GRAB
  7. SPOILIN' FOR A FIGHT
  8. WHEELS
  9. DECIBEL
  10. STORMY MAY DAY
  11. SHE LIKES ROCK 'N ROLL
  12. MONEY MADE
  13. ROCK 'N ROLL DREAM
  14. ROCKING ALL THE WAY
  15. BLACK ICE

Line up

  • Brian Johnson: vocals
  • Angus Young: lead guitar
  • Malcolm Young: rhythm guitar
  • Cliff Williams: bass
  • Phil Rudd: drums

Voto medio utenti

Ci sono voluti 8 anni ma alla fine ne è valsa la pena.

Alzi la mano chi avrebbe scommesso su un ritorno in grande stile degli AC/DC su disco. Pochi, immagino, forse perché le ultime uscite in studio dei fratelli Young non sono state propriamente eccelse ("Ballbreaker" del 1996 e "Stiff Upper Lip" del 2000 non erano affatto esenti da difetti e riempitivi).

Ebbene, ora che abbiamo per le mani l'attesissimo "Black Ice", possiamo dirlo: questo disco "spacca" alla grande! Questi sono gli AC/DC che vogliamo, questo è il tipo di album in cui tutti i fans avevano sperato. Mi spingo fino a considerarlo il miglior disco post - "Back In Black" (quelli con Bon Scott rimangono comunque irripetibili, sia chiaro). Già scorrere i titoli dei 15 nuovi brani fa ben sperare: "rock n' roll" da tutte le parti, "Decibel", "War Machine"... poca fantasia? Indubbiamente. Ma avreste voluto qualcosa di diverso dagli AC/DC? Non credo.

Anche i più scettici, una volta premuto il fatidico tasto "play" sul loro fido lettore cd, non potranno che capitolare, fin dalle prime battute della già nota "Rock N' Roll Train": il riff, il suono delle chitarre di Angus e Malcolm Young, il groove incalzante della batteria di Phil Rudd, il pulsare del basso di Cliff Williams, la voce al vetriolo di Brian Johnson, tutto è al proprio posto, tutto è AC/DC al 110%.
Vi garantisco che in capo a pochi attimi e senza rendervene conto, vi ritroverete con un sorriso ebete stampato in faccia a suonare l' air guitar saltellando e sbattendo testa e piedi al ritmo irresistibile degli AC/DC. Chi se ne frega se le canzoni sanno quasi tutte di già sentito, questo è puro, semplice, sano e fottuto rock n'roll e come tale, la sua funzione è quella di divertirvi e farvi stare meglio, compito che "Black Ice" svolge alla perfezione.
A dire il vero, c'è perfino qualcosa di "nuovo" in alcuni brani: "Anything Goes" ha un andamento spensierato e quasi pop, in "Stormy May Day", compare per la prima volta una slide guitar, per non parlare della suggestiva "Rock N' Roll Dream", nella quale si alternano una strofa rallentata, con una superlativa prova vocale e stupendi arpeggi, a un refrain più roccioso. Volete sapere qual è la cosa positiva? Per quanto il concetto di esperimento sia quasi sempre stato estraneo alla musica degli AC/DC, queste prove inusuali funzionano molto bene, donando una ventata di aria fresca senza snaturare eccessivamente il sound del gruppo.
Per il resto, le altre canzoni sono quanto di più classico vi possiate aspettare: "Big Jack", "War Machine", "Spoilin' For A Fight" e "Wheels", ad esempio, sono tutte dei concentrati di energia pura in pieno stile AC/DC.

Quello che stupisce, dopo aver ascoltato questo ottimo album, è lo stato di forma della band: assolutamente perfetto, soprattutto per quanto riguarda Brian Johnson, che nonostante i suoi 61 anni sfodera una prestazione maiuscola, la migliore dai tempi di "The Razor's Edge". Evidentemente il periodo di stop deve avergli permesso di migliorare ulteriormente la sua tecnica, poiché sembra ringiovanito di almeno 15 anni, senza contare le frequenti e riuscite variazioni di tono in brani come la già citata "Rock N' Roll Dream" o "Rockin' All The Way". Gli altri però non sono da meno: Angus e Malcolm intrecciano i loro riff con la confidenza e la scioltezza di 35 anni di esperienza, mentre Cliff Williams e Phil Rudd continuano a costituire una delle sezioni ritmiche più solide, precise ed efficaci del pianeta.

Nota di merito per il produttore, il celebre Brendan O' Brien, che ha svolto un lavoro eccellente: ogni strumento, ogni nota e ogni colpo di batteria sono perfettamente distinguibili e bilanciati, in un sound cristallino ma old style al tempo stesso.

Alla luce di quanto ascoltato, abbiamo l'ennesima conferma che gli AC/DC sono e resteranno maestri inarrivabili e incontrastati nel loro genere. Gruppi anche ottimi come gli Airbourne, che sono sempre stati indicati come i legittimi eredi degli AC/DC, hanno ancora parecchia strada da fare prima di arrivare anche solo a sfiorare la grandezza degli originali.

Che vi piacciano o no, questi sono gli AC/DC e questo è il loro nuovo, grande album.

Buy or die!!!
Recensione a cura di Michele 'Freeagle' Marando
il solito...

...dischetto riciclato, niente di speciale.

grande ritorno

Non condivido assolutamente la recensione di M. Pirazzoli mentre approvo in pieno ciò che scrive Michele Marando.. gli AC/Dc sono tornati alla grande con un album degno della loro fama, ben suonato e nel quale si respira l'aria dei tempi migliori; sinceramente 8 anni mi sembrano un po troppi... solo i Boston riescono a far passare un simile lasso di tempo fra un album e l'altro.. spero di non aspettare altri 8 anni per risentire un capolavoro come Black Ice.. GRANDI!!!

Ac/Dc

Sarà perchè sono il mio gruppo di sempre ma non riesco a non amarli anche con questa prova. Un 4 per la loro carriera ma i pezzi riusciti e che spaccano sono pochi; ma vorrei vedere altri gruppi, anche più giovani in studio e dal vivo, riuscire a fare quello che fanno loro alla loro età. Comunque long live to AC/DC.

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 04 lug 2009 alle 08:30

brutto di suo,,,,,,disco orribile,disco-fotocopia

Inserito il 27 ott 2008 alle 13:40

Li aspettavo....sono tornati alla grande! Inevitabile qualche riempitivo ma hanno ancora una carica che altri gruppi clone ( Chi ha detto Airbourne ? ) ben più giovani pagherebbero oro per averla. Comunque quando ho comprato il disco ( in un normalissimo Media World ) c'era la gente che se lo rubava dalle mani, giovani e non...vorrà pur dire qualcosa!

Inserito il 24 ott 2008 alle 08:13

Sarà che si sa che dagli AC/DC uno non si può attendere innvoazione di stile... Sarà che l'età media degli AC/DC è abbastanza elevata e questo incide sulla freschezza... Sarà che "Ballbtreaker" e "Stiff Upper Lip" non era dischi riuscitissimi al 100% (facciamo 60 il primo e 50 il secondo)... Sarà che mi mancavano da morire... Ahò non sarà nulla di eclatante, ma 'stò disco suona e pompa a dovere...

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