Nelson - Lightning Strikes Twice

Copertina 8,5

Info

Anno di uscita:2010
Durata:54 min.
Etichetta:Frontiers Records
Distribuzione:Frontiers Records

Tracklist

  1. CALL ME
  2. DAY BY DAY
  3. READY, WILLING AND ABLE
  4. HOW CAN I MISS YOU?
  5. YOU'RE ALL I NEED TONIGHT
  6. TO GET BACK TO YOU
  7. WHEN YOU'RE GONE
  8. TAKE ME THERE
  9. COME
  10. IN IT FOR THE MONEY
  11. CHANGE A THING
  12. KICKIN' MY HEART AROUND

Line up

  • Gunnar Nelson: vocals, guitars
  • Matthew Nelson: vocals, bass
  • Gary Corbett: keyboards
  • Brian Burwell: drums
  • David Morgan: piano, backing vocals
  • Steve Lukather: guitar on “To Get Back To You"

Voto medio utenti

Nonostante l’hard melodico sia da sempre una della mie “materie” preferite, non mi sono mai particolarmente appassionato alle vicende dei gemelli Nelson, nemmeno nel loro periodo di massimo splendore. Una repulsione abbastanza superficiale, lo ammetto, suffragata da pochi dati concreti (qualche ascolto distratto delle loro hit, effettuato soprattutto tramite i video-clip) e da molti pregiudizi. Troppo patinati (e platinati, viste le chiome straordinariamente fluenti e bionde, un fatto che però allora non mi scatenava prepotenti forme d’invidia!), troppo “posers”, troppo “figli di papà” (i nostri discendono da una famiglia di musicisti ed attori) o forse ero io, a quei tempi (nel 1990, anno di pubblicazione di “After the rain”, l’acclamato esordio della band), eccessivamente distratto da circostanze apparentemente meno frivole, comprese quelle “sirene” dell’hard rock moderno, anche filosoficamente così distanti dall’immaginario evocato dai nostri, che insistentemente stimolavano la mia bramosia di musicofilo … sinceramente non sono in grado di dirlo in modo preciso.
Negli anni successivi ho cercato, in minima parte, di porre rimedio alla mia trascuratezza, ma mentirei se dicessi che il gruppo in questione ha poi conquistato un posto d’onore nel mio cuore di melodic rock addicted, ragione per cui il loro ritorno, a distanza di più di dieci anni dal precedente “Life” (e da "Like father like sons”, celebrazione della carriera di papà Ricky), non mi ha scatenato le solite ansie, tipiche di queste circostanze.
Il fatto di nutrire poche aspettative e l’impegno di fornirne ai lettori di Metal.it una descrizione esaustiva (sono un professionista serio, eh …), mi ha consentito di ascoltare “Lightning strikes twice” con grande attenzione e molta disinvoltura, un atteggiamento che si è ben presto trasformato, man mano che le fruizioni si susseguivano, in un sentimento di autentico entusiasmo e, perché no, di sorpresa, per un disco dalla presa emotiva francamente inaspettata.
Il Cd è obiettivamente molto bello, tecnicamente impeccabile, vario nei temi proposti (non solo “roba” “strappalacrime” o “strappa mutande”, per i più Oxfordiani alla lettura …), capaci di solcare un po’ tutta la grande tradizione della musica angloamericana.
Ad ammantare il tutto, poi, le soffici e radiose armonizzazioni canore di Gunnar e Matthew, perfette per questa musica lontana dalle complesse inquietudini del vivere universale, solare, vaporosa, colorata, spensierata, dove la malinconia, quando c’è, è passeggera e sembra riguardare solo un giovane cuore temporaneamente infranto, guaribile senza eccessivi patemi indirizzandosi prontamente verso una nuova storia sentimentale.
Rock n’ roll, country vitaminizzato, pop, melodie sixties e seventies abilmente rimaneggiate e un gusto sopraffino nel mescolare gli ingredienti fanno dei Nelson targati 2010 una band ineluttabilmente più “matura” rispetto all’epopea di “(Can’t live without your) love and affection”, eppure anche pienamente fedele a se stessa e al suo modo d’intendere il rock, capace, senza artificiosi “modernismi”, di confermarsi, bisogna dirlo malgrado tutto, come una delle migliori nel suo campo d’azione.
“Call me”, ariosa e fresca come la brezza primaverile, le vibrazioni di soulful r’ n’ r’ che impregnano "Day by day“ e la scalciante "Ready, willing and able”, la melodia seducente di “How can I miss you?” e pure il singolo “You're all I need tonight”, con le sue evidenti velleità “commerciali”, sono esempi fulgidi di sensibilità, dinamismo, cultura e della capacità di scrivere belle canzoni, una dote non trascurabile nemmeno in questo mondo dove tutti sembrano poter fare dischi.
E non è finita per nulla … “To get back to you” è una graziosa ballata orchestrale (con un vaghissimo sentore di “While my guitar gently weeps” …) in crescendo, "When you're gone” ingolosirà i fans di Bon Jovi (e forse lo stesso Jon, incapace da qualche tempo di scrivere pezzi così avvincenti) e “Take me there” segue il filone con un pizzico di stucchevolezza in più, mentre “Come”e “In it for the money”, altri due ottimi brani pregni di umori rootsy, di vitalità e d’inestimabili impasti vocali, e “Change a thing”, un numero sognante tra Cheap Trick ed Enuff Z'Nuff, preparano il terreno a “Kickin' my heart around”, un capolavoro (stranamente posto a chiusura dell’albo) degno di ascendere alla stratosfera del rock adulto (l’ispirazione è nuovamente di marca Bon Jovi, che a questo punto si starà mangiando anche le falangi …), magistrale nella sua fluttuante costruzione armonica, enorme nella sua forza espressiva e inestinguibile nella capacità di sviluppare brividi d’apprezzamento.
La leadership del settore ha oggi dei “nuovi” importanti contendenti, si chiamano Nelson e anche i più diffidenti dovranno inchinarsi alla qualità di un lavoro come “Lightning strikes twice” … voi non lo vedete ma sto scrivendo queste parole in ginocchio sui ceci e con il capo cosparso abbondantemente di cenere …
Recensione a cura di Marco Aimasso

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 06 nov 2010 alle 12:46

Hai tempi del loro esordio non gli ho "cagati" molto...ma mi sono avvicinato alla loro musica dalla curiosità scaturitami dall'ascolto di un pezzo bellissimo (We Don't Own This World) dell'album "Sacred Groove" di George Lynch,in cui i "biondoni" hanno offerto una grandissima prestazione! sono curioso di sentirlo!

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