Copertina 7

Info

Anno di uscita:2003
Durata:49 min.
Etichetta:Point
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. DOGFIGHTER
  2. REBEL WITHOUT A CAUSE
  3. C-Y-A
  4. PRIMAL SCREAM
  5. FLYING HIGH
  6. JOCKER IN THE DECK
  7. DEADPAN
  8. THE FLOOD
  9. AS KNOWN AS
  10. TRUST

Line up

  • Michael Bormann: vocals
  • Doc Heyne: guitars
  • Barend Courbois: bass
  • Jos Zoomer: drums

Voto medio utenti

Secondo album per i tedeschi Biss, che vedono con questo "Joker in the Deck" un cambio di line-up significativo: uscito di scena Fernando Garcia, è entrato infatti nei Biss niente meno che "Mr. Jaded Heart" Michael Bormann. Qualcuno avrà già avuto modo di conoscere la band capitanata dall'axeman Doc Heyne, oltre che per l'ottimo debutto discografico, per il tour di supporto ai Bonfire, storico gruppo hard rock al quale spesso e volentieri i Biss vengono accostati. Proprio a smentire queste presunte affinità stilistiche, ecco aprirsi l'album con una "Dogfighter" che è tutto fuorché una classica hard rock song di stampo tedesco; saltano subito all'orecchio infatti soluzioni al passo con i tempi, con le quali i Biss cercano di dire qualcosa di nuovo, pur senza distaccarsi da quell'hard n' heavy roccioso e quadrato protagonista indiscusso della precedente release.
Non tutto questo "Jocker in the Deck" risulta così coraggioso e, per immensa soddisfazione del sottoscritto, ecco arrivare dunque episodi classici e "rockeggioni" quali "Rebel Without a Cause", una delle songs più belle dell'album, e "As Known As", altra piccola perla. Sono ovviamente immancabili episodi più tranquilli, quali la buona "Flying high", mentre si torna su scelte audaci con la title-track e una fresca "The Flood", un brano quasi targato Mat Sinner.
Inutile dire che la performance dei quattro è a dir poco superlativa, oltre che per i virtuosismi del talentuoso Doc Heyne, anche per la solida e massiccia base ritmica trascinata da Barden Courbois al basso e Jos Zoomer alla batteria, due vecchie volpi della scena, rispettivamente ex componenti di Vengeance e Vanderberg. Nel complesso questo "Jocker in the Deck" si presenta come un album policromo in grado di offrirci diverse facce dei Biss. Per senza essere nulla di trascendentale e originale, questo lavoro piace, coinvolge e diverte; al giorno d'oggi cosa chiedere di più?
Recensione a cura di Lorenzo 'Txt' Testa

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