La band proviene dal Canada ed è sempre stata viva e presente nell’ambito della scena underground fin dal 1994, suonando anche al fianco di band come Emperor e Borknagar. Oggi, dopo numerosi cambi di formazione, i Neuraxis propongono un rinnovato interesse per il brutal death più cattivo, unito alla vena melodica di riff ultraveloci che dimostrano l’adeguata preparazione tecnica del combo di Montreal. Già dal monicker si può facilmente intuire la propensione del gruppo verso quel tipo di attitudine da macellaio furioso e al contempo patologo che tanta fortuna ha portato a band come i Carcass di Bill Steer o i Cannibal Corpse, questi ultimi in particolare per le sonorità, anche se molto ha fatto anche il grindcore di molte band, una per tutte i vecchi Napalm Death di ‘Scum’. Se è vero che tutte queste belle influenze possono far pensare a qualcosa di positivo, alla fine il disco si presenta davvero monotono e assolutamente ripetitivo. A poco serve cambiare i growl e diventare più cattivi nel corso di un pezzo che tutti si aspetterebbero più dolce e se la sensazione di ‘già sentito’ è ovvia per qualunque prodotto del genere, qui si esagera un po’ troppo. Sarebbe difficile già dire se ti piace di più la terza o la sesta traccia, figuriamoci chi mai riuscirebbe a ricordarsi come si chiamano... No, è assolutamente troppo facile attaccare le mode del momento e tirare fuori dall’armadio un vecchio disco di brutal di dieci anni fa, perché l’odore di muffa si sente da troppo lontano e anche se la naftalina di una cover art dovuta al buon Mike Harris fa la sua parte, per il resto ci può mettere una pezza solo l’eccessiva buona volontà dell’ascoltatore.
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