StarGazer - The Scream That Tore The Sky

Copertina 7

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2005
Durata:42 min.
Etichetta:Agonia
Distribuzione:Masterpiece

Tracklist

  1. ...OF THE SUN
  2. THE SCREAM THAT TORE THE SKY
  3. ONE WILL ALWAYS FEAST
  4. INSOMNIATE VORTEX
  5. HARBRINGER
  6. YE OLDE MAGICKS
  7. PALE BRETHREN
  8. TONGUES
  9. SCRIBE TO THE FORSAKEN MOTHER
  10. VIRAL SPEARS AND SHADES OF MOONSKIN
  11. ALL THAT IS...

Line up

  • The Serpent Inquisitor: guitars, vocals
  • The Great Righteous Destroyer: bass, vocals
  • The Zelator: drums

Voto medio utenti

A primo acchito l'album degli Stargazer mi era sembrata una ristampa di un lavoro sconosciuto di metà degli anni novanta, quando il death ultra tecnico viveva il suo momento di massimo splendore con gruppi come Death, Cynic, Atheist... E infatti c'ero andato abbastanza vicino, essendo "The Scream That Tore The Sky" composto da canzoni scritte intorno al 1996, ma pubblicate solamente quest'anno per chissà quali motivi. Il duo, formato da The Serpent Inquisitor alle chitarre, batteria e voce e da The Great Righteous Destroyer (sic!) al basso e voce, mostra di muoversi pienamente a proprio agio in quest'ala del death metal basata su composizioni intricatissime, dove la tecnica strumentale non consiste in una dimostrazione individuale di bravura, ma nel saper cooperare nell'intento di creare una musica difficile da decifrare, in perenne evoluzione. E così fanno gli Stargazer, cambiando tempo, accelerando improvvisamente, lasciando poco spazio alle vocals per farle esplodere in maniera più incisiva quando necessario, dando maggiore risalto al pulsare del basso, ma senza rinunciare a comporre degli ottimi riff che non finiscano solamente per scivolare nel mix. E devo dire che questa mistura di musica 'vecchia' con produzione moderna in alcuni punti mi ha preso tantissimo, soprattutto quando il duo si abbandona a qualche pezzo più groovy, come il finale di "One Will Always Feast"! Concettualmente non posso commentare perché non sono molto informato su queste tematiche, ma il gruppo pare muoversi bene nell'ambito della religione indiana, tra terzi occhi, svastiche e serpenti che si mordono la coda. Mi piacerebbe saperne qualcosa di più, anche vista la presenza di qualche citazione di Gandhi nel booklet, ma per ora mi dovrò tenere la curiosità. "The Scream That Tore The Sky", in definitiva, rappresenta una buona sorpresa per gli amanti del genere, pur non riuscendo ad affermarsi in maniera netta: non che l'album presenti gravi difetti, ma neanche eclatanti punti a suo favore.
Recensione a cura di Alessandro 'Ripe' Riperi

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