Il progetto Lord Agheros, one man band di tale Evangelou Gerassimos, giunge al secondo full-length, dopo “Hymn” del 2007, album molto ben accolto dalla critica.
Il nuovo “As A Sin” si pone sulla scia del precedente disco, essendo basato su un sound complesso e sfaccettato, ce non si esaurisce tutto nella definizione di “arcane ambient black” della bio, potendo trovare nel disco tanto il gothic quanto il funeral doom, persino il folk apocalittico, tutto ovviamente a tinte dark. I pezzi esprimono sentimenti oscuri, feeling depressivo, ispirano visioni a volte macabre, ossianiche.
“Glory Through Death” è un pezzo che, grazie all’uso delle tastiere e dei cori quasi monastici, è da pelle d’oca. Lor Agheros è anche minimalismo, essenzialità, “The Gate Of Solitude” ne è a prova lampante, tutta basata, com’è, su note di piano malinconiche e black screamin’ mai sopra le righe.
“Sacrilegium” è un pezzo assolutamente fuori dal comune, perché parte con un angosciante tappeto tasti eristico sporcato dal growl, su una base campionato di un discorso che a orecchio sembra quello di un Papa, poi ad un tratto la canzone muta completamente assumendo un mood orientale, anzi mediorientale, con inserti tribali, prima di ritornare sui suo passi
“Intermezzo” è frutto interamente della chitarra acustica. Ci sono pezzi anche più “canonici”, se così possiamo definirli, come ad esempio la title-track e “Ash To Ash And Dusk To Dark”.
In definitiva un disco che dà il meglio di sé quando osa, fuoriuscendo dagli schemi classici, quando riesce a far fruttare le diverse influenze che lo variegano. È questa la strada sulla quale Lord Agheros deve insistere.
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