Diciamoci la verità, così, brutalmente:
Jens Broman non era il cantante adatto a sostituire l'ottimo
Andreas Sydow, fuori dalla band dopo il grandioso "
Layers of Lies".
Broman, già con
The Defaced e
Constructdead, non possiede l'ecletticità ed il timbro di Sydow e tutte le sue pecche escono fuori nei momenti di clean vocals che da sempre caratterizzano il sound dei
Darkane: davvero nulla di che, anzi a volte decisamente con risultati non all'altezza, e non può bastare un potente ma troppo monocorde scream a risollevare la situazione.
Aggiungiamo il fatto che questo "
Demonic Art" non è propriamente il miglior capitolo mai scritto dalla band di
Peter Wildoer e la frittata è fatta: intendiamoci, i Darkane non in ottima forma annichiliscono il 95% delle formazioni attuali ed è comunque un piacere ascoltare una delle migliori coppie di chitarristi mai esistite in fatto di fantasia ed affiatamento, ovvero
Klas Ideberg (che sicuramente insieme a
Jörgen Löfberg è il "colpevole" di aver portato Broman nei Darkane) e
Christofer Malmström, sempre puliti, precisi ed entusiasticamente impeccabili nelle furenti ritmiche e negli assoli melodici e di classe.
Purtroppo qualche brano non è all'altezza del songwriting medio dei Darkane, impuntato eccessivamente sulla brutalità dei riffs che vengono ahimè ulteriormente appiattiti dallo scream di Broman, ma "Demonic Art" ovviamente presenta anche delle chicche di indiscusso valore quali la brillante "
Execution 44", che dimostra il proprio valore superiore sin dalla maestosa introduzione ed in cui anche il singer riesce finalmente ad essere protagonista di un'ottima prova (basta ascoltare l'indovinatissimo chorus), la title-track e la bonus track conclusiva "
Wrath Connection", mentre lascia più di un ragionevole dubbio l'apripista "
Leaving Existence", protagonista di un chorus assai bislacco per interpretazione e linee vocali.
Un peccato che la
Massacre Records abbia inaugurato la propria collaborazione con i
Darkane probabilmente con il disco meno valido della loro positiva carriera, ma in ogni caso la qualità non manca ed anche "
Demonic Art" va a piazzarsi nei capisaldi di chi ama tracce di sanità e melodia inserite nel techno thrash/death.