Se alla lettura del nome di questo gruppo vi siete tormentati nel tentativo di dare un senso alla parola "katra", risparmiatevi la fatica: magari la parola "katra" avrà pur qualche significato in finlandese, ma questa new sensation del Gothic Metal scandinavo porta semplicemente il nome della sua avvenente front-woman, Katra Solopuro, in quella che pare essere la sua prima esperienza di natura metallica.
Cavalcando l'onda lunga del successo di Nigthwish, Evanescence e Within Temptation, i Katra ci propongono un Gothic Metal estremamente orecchiabile e melodico, arricchito di sfumature folk e arabeggianti che sembra costruito a tavolino per stamparsi sin dai primi ascolti nella mente dei fan di queste sonorità.
Purtroppo la sostanza è pochina e, a parte qualche pregevole inserto di pianoforte, i Katra faticano a trovare uno stile originale o comunque una qualsiasi soluzione compositiva che permetta loro di prendere minimamente le distanze da tutto ciò che Tarja cantava già dieci anni fa. La linee vocali poco incisive e assai ripetitive della Solopuro non riescono a scuotere l'ascoltatore dal torpore generale (da questo punto di vista persino i consueti voice-over della SPV sono più efficaci) ed il tasso tecnico dei Katra è assai inferiore a quanto è capace di offrire la scena Metal al giorno d'oggi, con la pressoché totale assenza di qualsiasi assolo o passaggio strumentale degno di nota.
E così, tra uno sbadiglio e un altro, ci si trascina stancamente fino alla fine di "Beast Within", cercando di trovare una valida giustificazione all'esborso di una quindicina di euro per l'acquisto di questo disco. Beh, Katra sembra piuttosto carina, ma non credo che un'immagine di 12x12 cm valga tutti quei soldi. Chissà, magari nel booklet...
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