Arrivano dalla Pennysilvania questi Cold World, quintetto che prende un abusato e già stantio metalcore e lo strapazza, stravolgendolo nell'unione con un hip-hop da ghetto tipicamente "made in USA".
Oltre un anno di lavoro, assieme a niente meno che Billy Graziadei, chitarrista dei Biohazard, per sfornare questo debutto discografico sotto Deathwish Records.
Un debutto che sorprende qua e là, unendo la carica del nuovo hardcore stile Hatebreed et similia ad un cantato hip-hop, sia per le (non) linee vocali, sia per le liriche trattate.
"Dedicated to babies who came feet first" non è un disco da buttare completamente, ma men che meno fa urlare al capolavoro: stupisce, colpisce positivamente qua e là (buone "Boom Bye Bye" o "Roaches and Rats"), ma alla fine stanca, un po' per i suoni troppo anonimi, un po' per il carattere stereotipato delle composizioni, spesso strapiene di clichè sul piano musicale quanto sul piano lirico.
Pesantezza e anti-melodia da ghetto, per un sound che si finge povero e trasandato, ma che sotto qualche millimetro di sporco si rivela, invece, patinato e plasticoso come le tante uscite metalcore degli ultimi anni.
Provate comunque a dargli un ascolto; di sicuro è meglio dell'ennesima copia degli Hatebreed così come del del solito gangsta-rap da classifica.
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