Liberatisi dalla
"Prigione del Tempo" gli
Assedio restano comunque sempre vittime del
"Sacro Fuoco": quello del più vero e classico Heavy Metal.
A due anni di distanza dal loro primo demo ecco, infatti, "Sacred Fire", con quattro nuove canzoni che ribadiscono pregi e difetti del precedente lavoro, ovviamente con quei miglioramenti che sono stati portati da una maggior esperienza, anche se non sono mancati alcuni riassestamenti nella formazione, con l'ingresso del nuovo bassista Mirko Negrino e di Fabio Di Paolo alla chitarra.
Alla voce troviamo nuovamente Federico Albano, che si presenta subito bene sulla cavalcante "Rising", sebbene poi sulla maideniana "Flight to Nowhere" (che si apre sul basso di Negrino) non pare sempre a proprio agio.
Convincenti invece gli intrecci di chitarra, con quello che è anche il principale compositore del gruppo, Francesco Benevento, autore di pregevoli assoli. Ma sono soprattutto le rimanenti due canzoni, "Below" e "Fire of the Gods", ad offrire il meglio di questa formazione torinese. La prima è una canzone che punta sul groove e su ritmiche più vicine al Thrash rispetto a quanto fatto sentire sinora, con un guitarwork avvincente (e di stampo maideniano) e che permette ad Albano di lavorare su tonalità a lui più congeniali. La conclusiva "Fire of the Gods" ha dalla sua un bel piglio epico (che sin dall'inizio richiama gli Omen) ed una struttura ben articolata, con Albano che riesce a limitare i danni, annaspando un po' solo nel refrain, ed anche qui sono nuovamente le chitarre a fare la parte del leone.
C'è ancora da lavorare, ma i miglioramenti sono evidenti.
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