Questi
Ceremony sono la follia aggiornata al 2008. Sotto le ali protettrici della Bridge Nine Records buttano sul mercato questo disco che sguazza tranquillamente nei meandri del Punk/Hardcore per poi affogare nei dolorosi quanto scottanti territori "Post". Still, Nothing Moves You vive di due facciate, quella bestiale e ai limiti con il Grindcore come in Overcast e Uneven Pavement e quella più sperimentale e ombrosa come nel caso della canzone posta in apertura intitolata Dead Moon California (Midnight In Solitude), anche se lo stesso discorso vale ad esempio per Fading Sounds Of You Life, posta in chiusura. Storti e criptici, ma allo stesso tempo devastanti questi Ceremony riescono a divincolarsi con tutta serenità in vari stili evitando di incappare in pericolose cadute, riuscendo in sostanza a dare compattezza al tutto. Il disco dura soltanto venti minuti, e questo non mi stupisce affatto, semmai è strano come sembri durare molto di più e senza stancare mai. E' un compito estremamente difficile etichettarli, e non basta nemmeno dire Hardcore, anche se ovviamente è la base da cui partono, e spesso tornano anche. Still, Nothing Moves You nella sua "violenza" cattura per quell'aspetto deviato che ammalia le bands (capaci) di questo settore molto particolare. Se volete un po' di sana e lucida follia fatevi avanti.
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