Copertina 6,5

Info

Genere:Punk
Anno di uscita:2012
Durata:33 min.

Tracklist

  1. INTRO
  2. FAKE!
  3. CARRIERA DA VELINA!
  4. RABBIA CHIUSA
  5. NON VORREI
  6. 2012
  7. DENTRO IL PARLAMENTO
  8. FUMO NEGLI OCCHI
  9. SKANDRE
  10. LA MIA SBRONZA
  11. CLITORIDE

Line up

  • Andre: vocals, guitar
  • Piolo: bass
  • Ted: drums
  • Sbrillo: guitar

Voto medio utenti

I Raggi Ultraviolenti arrivano direttamente dalle suggestive colline del Monferrato per proporre il loro sanguigno punk-rock imbevuto in parti uguali d’ironia, tematiche “giovanilistiche” e critica sociale (il titolo stesso del Cd denuncia il diffuso senso d’ipocrisia e di superficialità dei nostri tempi …), sulla scia di formazioni come Derozer, Shandon, Porno Riviste e, soprattutto, Punkreas.
Per quanto derivativo e “scoperto”, il “gioco” dei piemontesi, forte di una buona padronanza e della necessaria vocazione, riesce a rendersi abbastanza “credibile” in un contesto in cui la demagogia da un lato e la rudimentale demenzialità dall’altro appaiono rischi “pericolosi” almeno quanto l’eccesso d’ispirazione.
Musicalmente competente e sufficientemente “duttile” da saper gestire con gusto piccole digressioni stilistiche, il suono del quartetto ha il giusto “tiro” e la doverosa grinta per conquistare il pubblico di riferimento, che non potrà che apprezzare la voce comunicativa di Andrea Vaglica, linee armoniche sempre piuttosto ficcanti e istantanee e un uso abbastanza disinvolto delle difficili metriche sintattiche della nostra splendida madrelingua.
Personalmente preferisco i Raggi Ultraviolenti più “impegnati” ed “emotivi” di “Rabbia chiusa” (gratificata da accattivanti oscillazioni ska …), “Non vorrei” (la mia preferita …), “2012”, “Dentro il parlamento” (interessanti le scansioni quasi rap-metal, meno l’uso di taluni slogan fin troppo scontati) e “Fumo negli occhi”, ma bisogna riconoscere che anche le goliardiche “Carriera da velina!” e “Clitoride” hanno il merito di divertire evitando di scadere pesantemente nella trivialità “ad effetto”, sottolineando la misura e l’intelligenza di un gruppo “giovane” che sa comunque destreggiarsi discretamente bene anche quando è il salutare “cazzeggio” a prendere il sopravvento.
Su tutto aleggia un pizzico d’inevitabile “naiveté” (in fondo parte integrante del genere …) e pur auspicando una crescita da questo punto di vista, mi sento di affermare con una certa tranquillità che i Raggi Ultraviolenti non sono un “fake” e che la loro “autenticità” li potrà portare lontano … credo che ne riparleremo …
Recensione a cura di Marco Aimasso

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