Dopo una carriera di alti (pochi) e bassi (pochi), tornano i
Sinner, una delle band più prevedibili che il mercato tedesco abbia mai offerto. Attivi dal 1984, i Sinner hanno sempre viaggiato tra l'heavy più classicamente teutonico che si possa immaginare e qualche marcata influenza hard rock, appesantendo nel corso degli anni il proprio sound, ma senza mai stravolgere nulla nè tantomeno osare.
Nel 2003 chiudevo la recensione di "There will be Execution" con le seguenti parole: "Personalmente dubito mi verrà voglia di ascoltarlo ancora tante altre volte...". Beh, quel cd non è mai più finito nello stereo e non lo trovo neanche più.
Questa doverosa premessa è d'obbligo per introdurre a "Crash & Burn", l'ennesimo album dei Sinner fatto dai Sinner e uguale a qualunque cosa fatta dai Sinner.
Riff prevedibili, le abituali aperture melodiche, qualche passaggio roccioso "made in Germany", una base ritmica quadrata ed il solito marasma di liriche scontate.
E' un album normale in tutto. La normalità per eccellenza. Gli assoli sono piacevolmente normali. La produzione è normalmente buona. Le canzoni sono normali. La voce è normalmente apprezzabile.
Non credo ci siano altri aggettivi. Credo di essermi espresso bene. "Crash & Burn" è normale, ed normale che faccia la fine di "There will be Execution".
P.s. Noto ora che prima di cliccare su ok che il database di EUTK.net mi consente di inserire due status: "Top album" o "Normale". Nulla di più azzeccato...
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