L'ho atteso parecchio questo debutto dei
Pitiful Reign, ragazzi che conosco personalmente e che sono pubblicati dalla italianissima Punishment 18, sempre più attiva e prolifica. Arrivano dall'Inghilterra questi cinque thrashers, che si affidano a nomi prestigiosi per artwork e produzione di questo esordio: Juan Ortega e Steve Di Giorgio dietro la console ed Ed Repka a disegnare la copertina, in puro stile '80.
Ed su queste coordinate che si muove anche l'album, old-school in tutto e per tutto e thrash che più classico e statunitense non si può.
Un album che dovrebbe fare la gioia di un intrasigente vecchio stampo come il sottoscritto, cresciuto tra Exodus e Forbidden (due nomi che vengono richiamati spesso, stilisticamente, in questo "Visual Violence"). E invece, devo ammettere, a malincuore, che sono rimasto un po'... non deluso perchè è un buon album... ma... beh avete presente quando dite "wow, figo.. però... ".
Ecco, appunto. Ci sono dei "però" in questo "Visual Violence" e fatico anche a trovarli. Non c'è nulla che non funzioni ma non ci sono canzoni veramente memorabili, di quelle che se stai guidando cominci a zigzagare come un pazzo scapocciando. E se sei a casa cominci a fare air-guitar. Spero abbiate capito cosa intendo. E' old-school per diamine, come piace a me; suona '80s ed è thrash senza compromessi! Eppure non ha la carica trascinante che mi aspettavo, non è memorabile. Non parlo di originalità. non si chiede e comunque non ce n'è manco l'ombra qui dentro. E' che è un buon disco, sicuramente superiore a tante uscite del genere, ma poteva e doveva essere qualcosa di più.
Un buon esordio, ma sono convinto che questi ragazzi possano andare ben oltre, qualitativamente, già a partire dal prossimo lavoro. Per ora altrimenti c'è il rischio che rientrino tra le tante uscite del revival thrash degli ultimi anni. Un ascolto è comunque d'obbligo per gli amanti del genere.
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