Davvero notevole il salto di qualità operato dai pugliesi
Rayon in questo loro secondo Cd dimostrativo denominato “Born to be ready”.
Dello “zoppicante” debutto rimane l’ambito espressivo, un hard rock ottantiano cromato e metallico, un cospicuo gusto per il riff incisivo e una naturale “vocazione” per la musica che fanno, ma, fortunatamente, spariscono quasi del tutto i difetti di coesione esecutiva e aumenta in maniera esponenziale la consistenza compositiva, oggi in grado di raggiungere, pur nella sua inconfutabile “dipendenza” ispirativa, ragguardevoli livelli artistici.
Il nobile lignaggio dei modelli di riferimento scelti dai nostri (un elenco piuttosto nutrito tra campioni del rock duro ed autorevoli esponenti della NWOBHM) rivive senza fastidiose intemperanze in questi cinque brani assai convincenti e coinvolgenti, in cui la ruvida voce di Ryan Ridit, passato con ottimi risultati alla gestione del microfono, e la vibrante vitalità espressiva delle due soliste, ricoprono il ruolo di assoluti punti di forza.
A dire la verità le chitarre a volte sono addirittura tre, dato che il buon “Jackevil” non rinuncia al suo “vecchio” amore, e il “muro” di suono che ne scaturisce appare tanto solido quanto fluido e sufficientemente creativo, non rischiando mai di cadere in una forma di “sovrabbondanza” fine a sé stessa.
Una buona registrazione contribuisce all’efficacia del prodotto, mentre qualcosa di più si poteva fare sotto il profilo grafico, fin troppo naif nella sua rappresentazione estetica.
Concludendo la disamina sul demo precedente, consigliavo in qualche modo alla band di “rimboccarsi le maniche”, auspicando il momento in cui il buono che già s’intuiva nella loro prova si sarebbe consolidato al meglio, coadiuvato da un’accresciuta dotazione d’esperienza … Sembrerebbe proprio che la fiducia concessa sia stata ben riposta, visto che forza “fisica”, accattivanti linee melodiche, preparazione e (perché no?) una buona dose di divertimento traspaiono con prepotenza dal nuovo repertorio dei Rayon, una formazione che credo potrà crescere ancora e il cui nome, se amate queste sonorità, fareste bene ad imprimervi nella memoria, perché sono persuaso ne risentiremo parlare.
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