Copertina 6

Info

Anno di uscita:2008
Durata:43 min.

Tracklist

  1. GOTHIC EROTHIC
  2. LULLABY
  3. THE EVIL IS THE DEVIL
  4. PRELUDE TO SUICIDE (INSTRUMENTAL)
  5. SNOW
  6. DOMINE NOCTIS
  7. RISE
  8. THE ABYSS OF LOVE
  9. DIABOLICA
  10. 13 BLOODY ROSES

Line up

  • Tommy Vitaly: all Instruments
  • Stefano Senesi: vocals

Voto medio utenti

Non si saranno ancora trasformati in una vera e propria band, ma i Vitaly, sempre formati dal duo Tommy Vitaly e Stefano Senesi, sono nuovamente qui. Dopo due promo ("The Darkest Love" e "Diva") ed un primo album (anche lui intitolato "Diva", praticamente l'unione dei due precedenti demo) ecco, infatti, "Gothic Erothic". Le atmosfere sono quelle già note, rapportabili a formazioni come The 69 Eyes, Sentenced, HIM o Type O Negative, subito riconfermate dalla titletrack, piazzata in apertura dell'album.
Sulla successiva "Lullaby", Julie Westlake (Hydrogyn) si affianca a Senesi, ma nemmeno la sua presenza riesce a riscattare un brano davvero troppo scontato, mentre un po' di verve in più arriva da "The Evil Is the Devil", grazie ad un guitarwork più graffiante e ad un buon uso di soluzioni elettroniche, riprese anche da "Domine Noctis", dove i Vitaly rispolverano il tema dei vampiri e si fanno più cattivi ed incisivi.
Questo però non succede poi con l'acustica e sofferta "Snow" (con un cantato che talvolta ricorda vagamente il primo David Bowie) e nemmeno con "Rise", "The Abyss of Love" (peraltro partita con le migliori intenzioni) o "Diabolica", canzoni che palesano qualche ripetitività di troppo e battute a vuoto. Molto meglio, infatti, la conclusiva "13 Bloody Roses", nuovamente energica ed in grado di scorrere via con scioltezza e senza passi falsi.
Luci ed ombre quindi per questo "Gothic Erothic", ma le ombre che minacciano i Vitaly non sono quelle di losche e vampiresche figure nascoste nel buio, ma di una pericolosa monotonia che fa capolino dalla tracklist.
Peccato anche per una registrazione un po' troppo soft e per l'aspetto grafico, non all'altezza delle intenzioni e ben poco rappresentativo dello stile del gruppo. "Gothic Erothic" rimane comunque un lavoro dignitoso e con alcune idee interessanti, ma paga qualche passaggio a vuoto e manca di quel "quid" che ne avrebbe consentito il vero salto di qualità.
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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