Elvenking - Two Tragedy Poets (..and a caravan of weird figures)

Copertina 8

Info

Anno di uscita:2008
Durata:43 min.
Etichetta:AFM Records
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. THE CARAVAN OF WEIRD FIGURES
  2. ANOTHER AWFUL HOBS TALE
  3. FROM BLOOD TO STONE
  4. ASK A SILLY QUESTION
  5. SHE LIVES AT DAWN
  6. THE WINTER WAKE (ACOUSTIC VERSION)
  7. HEAVEN IS A PLACE ON EARTH
  8. MY OWN SPIDER'S WEB
  9. NOT MY FINAL SONG
  10. THE BLACKEST OF MY HEARTS
  11. THE WANDERER (ACOUSTIC VERSION) (DIGIPACK BONUS)
  12. MISS CONCEPTION
  13. MY LITTLE MOON

Line up

  • Damnagoras: vocals
  • Aydan: guitars
  • Gorlan: bass
  • Elyghen: keyboards & violin
  • Zender: drums
  • Live musicians:
  • Eleonora Steffan: violin

Voto medio utenti

È inutile girarci tanto intorno, questo nuovo “Two tragedy poets (...and a caravan of weird figures)” è l’album che ogni fans degli Elvenking e del folk metal (per quanto questa definizione possa star stretta alla band friulana) si aspettava da tempo. Di che sto parlando? Naturalmente di un album acustico, terreno ideale per le architetture stilistiche della band di Damnagoras e Aydan. Ovviamente i meriti del nuovo album degli Elvenking non si fermano certo qui, perché oltre a rispecchiare i desideri di chiunque segua questo tipo di musica, “Two tragedy poets” è un gran disco, a prescindere da tutto. Avevamo lasciato gli elfi italiani a “The scythe”, forse il loro album più duro e pesante, e ora li ritroviamo in questa veste più tranquilla e rilassata, a tratti sognante e romantica. Ma quando una band ha gli attributi al posto giusto riesce a giostrarsela come meglio crede, senza per questo rischiare un calo qualitativo o rischiare l’ira dei fans. E se avete qualche dubbio su questa mia affermazione vuol dire che siete dei folli… in ogni caso per fugarli basta che ascoltiate brani come la tirata “Not my song”, o la più delicata “My own spider’s web” e capirete che non sto esagerando. Ascoltando i brani si capisce da subito che la band ha lavorato in maniera maniacale sugli arrangiamenti e che questo non è un semplice capriccio, ma un album vero e proprio. D’altra parte il coraggio non è mai mancato agli Elvenking e questa ne è la dimostrazione. Così come l’aver deciso di inserire una cover quanto meno particolare, se pensiamo che si tratta di “Heaven is a place on earth” di Belinda Carlisle, una gnoccona tipicamente anni ’80 che nel 1987, appunto, ha imperversato per mesi con quel brano nelle classifiche di tutto il mondo. Quando sono partite le prime note non ci volevo credere, ma vi assicuro che il risultato della cover è incredibile… A parte questo episodio, come già accennato prima siamo davanti a una dozzina di brani dal sapore folk e romantico, in cui la voce di Damnagoras può essere valorizzata appieno, sia nelle parti più tirate che in quelle più delicate, così come le capacità di Aydan come compositore, basti ascoltare un brano come “Another awful hobs tale” per capirlo… Ovviamente anche in questo caso, come nei precedenti capitoli della discografia del gruppo, l’influenza degli Skyclad appare abbastanza evidente. Della band inglese i nostri, d’altra parte, hanno preso solo i lati migliori, cioè quella sapienza musicale che li discosta nettamente (e per fortuna, aggiungerei io), dai tanti pagliacci scandinavi (non tutti per fortuna) che fanno finta di suonare folk ma si limitano solo a riproporre sterili motivetti festaioli. Qui le cose stanno in maniera ben differente, visto che le melodie sono assolutamente ragionate ed hanno un gusto tutto particolare, quel gusto che solo i grandi sono in grado di tirar fuori. E gli Elvenking con questo album hanno dimostrato ancora una volta di essere tra questi…
Recensione a cura di Roberto Alfieri
Spettacolare

Ricordate la rabbia di The Schyte?Dimenticatela! Two tragedy poets si orienta al folk metal e all'acustico, in modo originale e sperimentale. Apre l'album una sognante strumentale,THE CARAVAN OF WEIRD FIGURES.'L'antica' ira del gruppo si ritrova in tracce come ASK A SILLY QUESTION o NOT MY FINAL SONG ma si perde via via in pezzi più toccanti come MISS CONCEPTION.A guarnire, versione acustica di THE WINTER WAKE e di THE WANDERER e la cover HEAVEN IS A PLACE ON EARTH.Un album da annali per il 2008!

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 14 lug 2009 alle 22:53

ahahah! io li ho visti live a pordenone a maggio (entrata 7 euri)!

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