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Post Traumatic Stress Disorder (PTSD) vengono da Grottammare (Ascoli Pisceno) e questo “Burepolom” è il loro disco di debutto.
I nostri sono pesantemente influenzati da tutta la corrente alternativa che, dalla metà degli anni ’90, fluisce costantemente dagli states. Parlo di grunge, post-grunge, nu metal, crossover e via dicendo.
L’iniziale “Jerkwater” mette insieme il classico riff ribassato nu metal con certe melodie tipicamente grunge, suonando come una versione un po’ più heavy degli Staind.
“Low Self Esteem” invece sembra richiamare i Disturbed e la successiva “Anyone” ha armonie vocali care alla tradizione Alice In Chains. “Neurotted” sorprende, perché ha un taglio più industrial, con vocals più aggressive e un riffing “meccanico”.
Parlando del singer, bisogna dire che ama esprimersi maggiormente con vocals melodiche, e c’è da dire che è veramente bravo.
Le canzoni del disco sono tutte di livello medio/alto, anche se a tratti un po’ troppo melodiche, nel senso che spesso la melodia sembra il fine ultimo delle canzoni dei PTSD, anche se, ad esempio, “Beat Me Down”, che è un monumento alla melodia, è una canzone stupenda.
La title-track è crossover d’alta scuola, tra Deftones e Godsmack.
Anche la produzione è buona, e dà una spinta ulteriore alle composizioni di questo “Burepolom”, disco che in definitiva si dimostra validissimo e attira l’attenzione su una band sicuramente valida.
I PTSD pur non inventando nulla hanno il pregio di saper rielaborare le proprie influenze in un sound che, sebbene debitore delle bands citate, è tuttavia interessante e che produce canzoni molto belle e di notevole spessore. Onestamente non conosco altre bands in Italia che suonino come loro.
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