Anche un filone piuttosto inflazionato come il doom-rock, può sempre produrre qualche nuova proposta che mostri un minimo di freschezza.
Questa band californiana, già nota come Totem, ruota intorno al carisma della cantante
Jex Thoth, vera e propria sacerdotessa della musica oscura. Infatti è la sua interpretazione vocale a creare nel disco la sensazione di rituali arcani, una forza evocativa dai tratti affascinanti.
I brani prendono vita da lentissimi e scheletrici spunti Sabbathiani, per poi diluirsi in stregonesche atmosfere folk-progressive con inserti psichedelici e perfino kraut-rock, in pieno revival settantiano. Incantevoli i temi più dilatati ed ammalianti come “Separated at birth”, “Son of Yule” o “When the raven calls”, sorretti dall’intensità occulta di Jex. Non da meno le tracce vigorosamente heavy-doom, quali le magnetiche “Obsidian night” e “Stone evil” e l’ambiziosa “Equinox suite”, lungo episodio diviso in quattro movimenti collegati tra loro.
Non è un lavoro d’impatto e tanto meno epidermico, ma il suo fascino leggiadro e quasi sfuggente s’incrementa nel tempo. Personalmente lo giudico un debutto interessante e promettente, indicato per i fans del psycho-doom ma non disprezzabile per i cultori folk-prog di larghe vedute.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?