Ricordavo gli
Skywise per il loro album “Morning star” (2001), buon lavoro stoner-psych di tipo tradizionale. A distanza di parecchio tempo ritrovo la band romana in formazione triangolare e con rinnovate ambizioni stilistiche.
In questo nuovo cd il sound si è infatti spostato in un territorio doom, molto più ostico e sperimentale. I brani sono lunghi percorsi prettamente strumentali, suoni aspri, ossessivi e solitari, che sfociano in esplosioni ultra-heavy e cupe dilatazioni oniriche. Rarissime e scarne le linee vocali, quasi fantasmi sperduti in scenari gelidi ed alienanti.
Molto forte l’influenza di formazioni come Neurosis, Isis, Otis, Ufomammut, ecc, modelli dai quali gli Skywise stentano però ancora a ricavare una chiara identità autonoma. Disco tecnicamente valido e con buoni momenti tenebrosi e raggelanti, ma dai contenuti ancora un po’schematici e prevedibili.
Occorre aggiungere che il lavoro, per scelta del gruppo, è ottenibile soltanto scaricandolo dal sito sottoindicato, a costo davvero favorevole. Per gli appassionati, opportunità di tastare il polso alla nuova direzione intrapresa dagli Skywise, che in futuro potrebbe fornire risultati ancor più consistenti.
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