Copertina 8

Info

Anno di uscita:2008
Durata:41 min.
Etichetta:Hellion Records

Tracklist

  1. BETWEEN LIGHT AND MADNESS
  2. TORMENT
  3. MAD
  4. RAPTUS
  5. KILLEROTOMANIA
  6. MENTAL DEVASTATION
  7. LITTLE ANGEL (SAMUEL'S THEME)
  8. INSANE SOCIETY
  9. PARANOID ( BLACK SABBATH COVER)

Line up

  • Francesco Chiazesse: guitar
  • Enzio Montalto: guitar
  • Piero Orlando: bass
  • Claudio Florio: drums
  • Flavio Rezza: vocals

Voto medio utenti

Dalla calda Sicilia arriva il freddo e oscuro (ma anche epico) Heavy/Doom Metal dei Trinakrius. Esiste un problema geografico oppure è tutto nella norma? Vi confermo che è tutto in regola, e che questi ragazzi sono una band veramente valida e con le carte giuste per poter fare un certo discorso artistico non soltanto nei nostri confini nazionali. Con questo nuovo album intitolato The Black Hole Mind giungono al secondo lavoro sulla lunga distanza, mettendo in mostra uno stile affascinante e maturo. Da sempre alfieri del più tradizionale Doom Metal tanto caro ai Candlemass e ai Black Sabbath anche stavolta riescono ad assestare un colpo vincente partendo alla grande con le due Torment e immediatamente dopo Mad. Questi brani posti in apertura forse sono gli esempi migliori di cosa può significare suonare questo genere con qualità evitando chissà quali sperimentazioni, rinunciando magari ad un pizzico di freschezza per puntare tutto su un impatto sicuro a base di riffs massicci e al tempo stesso scorrevoli. Stanno crescendo i Trinakrius, quindi qualche cambiamento è necessario, come un approccio alcune volte più vicino al Metal diretto e senza fronzoli, pur rimanendo ovviamente in certi confini. Non male neanche la delicata Little Angel (Samuel's Theme), con quel giro di piano molto melodico e malinconico, spezzato in chiusura da un assolo di chitarra veloce ma incisivo, un brano che taglia certe atmosfere opprimenti per dare un po' di ossigeno. Si chiude con Insane Society per tornare ad un sound lento, ma dal riff molto Heavy Metal. I Trinakrius vivono a cavallo fra la Tradizione del Doom Metal tipicamente plumbeo e lento per spostarsi con tutta tranquillità su ritmiche più "vivaci" e dal sapore epico, senza raggiungere ovviamente i Doomsword. Ottima prova del resto da parte di tutti, soprattutto per quanto riguarda il nuovo cantante, versatile e dal timbro elegante, anche quando accena ad un growl profondo e catacombale. Il tutto è chiuso definitivamente da una certa Paranoid, dice nulla...?
Recensione a cura di Andrea 'BurdeN' Benedetti

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