Copertina 8

Info

Anno di uscita:2002
Durata:45 min.
Etichetta:Nuclear Blast
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. HELLBORN
  2. NIGHTWATCHER
  3. THE HAUNTED HOUSE
  4. WICKED IS MY GAME
  5. IN MY CELL
  6. ANOTHER SIDE
  7. DEATH RACE
  8. DEVIL MAY CARE
  9. DESTINY DECEIVER

Line up

  • Jonas Nilson: vocals
  • Jonas Nilson: guitars
  • Torstein Wickberg: guitars
  • Niklas Sjöström: bass
  • Dennis Ekdahl: drums

Voto medio utenti

Lanciati sul mercato discografico nel 1998 con il debut Holy Target e catapultati lo stesso anno, agli esordi, su uno dei più importanti palchi d'Europa quale il Black Stage del Wacken, gli svedesi Raise Hell hanno da subito attirato l'attenzione di molti presentandosi come una interessante rivelazione del mercato estremo.
A quattro anni di distanza esce Wicked Is My Game, terzo album della band, il quale, oltre a confermare tutti gli aspetti positivi emersi già nei precedenti lavori, si spinge un passo oltre, ponendosi come una delle più valide realizzazioni in ambito thrash dell'ultimo anno.
Caratteristica vincente dei Raise Hell è sempre stata una ricerca di sonorità in grado di caratterizzare la propria proposta musicale, insolita combinazione tra rock'n'roll e thrash metal di vecchia scuola, senza affidarsi ai classici standard dettati dal genere o abbandonarsi a facili e banali soluzioni di scarsa efficacia. Wicked Is My Game rappresenta la maturazione di questo discorso e il conseguente raggiungimento da parte dei Raise Hell di una spiccata personalità e originalità, difficilmente riscontrabile in altre proposte dello stesso genere.
Aspetto predominante dell'album in questione è un continuo e intricato inseguirsi e sovrapporsi di riff ragionati e articolati, frutto della coppia Nilson/Wickberg, sempre presenti e ben riconoscibili a fare da traino nella completa totalità delle composizioni. È proprio il ruolo giocato dalle chitarre caratterizzate da un suono "crunch", se si vuole insolito per il genere (almeno negli ultimi anni) ma quanto mai efficace e devastante, il lato più entusiasmante dell'intero album: le linee melodiche e al tempo stesso aggressive, create dal sapiente uso di cromatismi e soluzioni inaspettate, e il continuo fluire di riff potenti e schiacciasassi, la fanno da padrona nel corso delle 9 tracce dell'album.
Certo non è facile assimilare una così grande mole di lavoro con un solo e superficiale ascolto, dopo il quale è difficile riconoscere delle differenze tra un brano e l'altro, ma se la proposta musicale di tipo "usa e getta" non è di vostro gusto, bastano un paio di ragionati ascolti in più per rimanere (piacevolmente) colpiti da questo prodotto. Allora brani come "Nightwatcher", "Another Side" o l'up tempo "Death Race" vi si stamperanno dritte in testa mostrando tutto il proprio potenziale e la carica distruttiva e malvagia che le contraddistingue. E qui il merito va al corrosivo cantato di Nilson e alla pesantezza della sezione ritmica, quasi sempre fedele a soluzioni quadrate e incisive affidate a trascinanti mid tempos, solo in un paio di episodi sostituiti da cavalcate più sostenute.
Ad ogni ascolto emerge un particolare sfuggito al precedente e brani che in principio potevano apparire come caotici e ripetitivi si offrono nella loro impressionante naturalezza e integrità, lasciando semplicemente il desiderio irrefrenabile di passare all'ascolto successivo.
Recensione a cura di Marco 'Mark' Negonda

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.