Bello, bello, semplicemente bello.
I romani
Lunarsea tornano e lo fanno in modo spaventosamente serio: dopo il buon "
Hydrodynamic Wave", pubblicato un paio di anni fa dalla Burning Star, eccoli col nuovissimo "
Route Code Selector" per la sempre attenta ed attiva
Punishment 18 che ha decisamente colto nel segno: il death metal melodico dei nostri, ovviamente swedish style, è cresciuto e maturato nettamente ed oggi i Lunarsea possono vantarsi di aver composto un disco davvero valido e pieno zeppo di soluzioni vincenti.
Indubbiamente la produzione ottenuta agli
Outer Sound Studios di Peppe Orlando valorizza non poco la proposta dei nostri, che comunque dimostrano di andare oltre la lezioncina appresa dai due colossi del genere
Dark Tranquillity ed
In Flames, sebbene la voce di
Filippo Palma attinga da questi ultimi a piene mani: certo per suonare questo genere musicale non si scappa da quei due nomi, ma nella proposta dei Lunarsea c'è dell'altro, dalle ruffiane ma riuscite melodie alla
Soilwork, alle accelerazioni degli
Heaven Shall Burn, alle soluzioni maggiormente studiate e costruite degli
Into Eternity, il tutto in un mix coinvolgente di potenza e melodia davvero soddisfacente.
Il fatto che nel globale il tutto sappia, gioco forza, di già sentito non rappresenta certo un limite per noi, l'importante è che sia preso il meglio e che venga suonato con passione e maestria, cosa che ai Lunarsea attuale riesce in maniera molto semplice e con naturalezza: se in più aggiungiamo qualche soluzione apprezzabile in direzione atmosfere depressive, esaltate dalle clean vocals del bassista
Cristian Antolini e dall'uso "apocalittico" delle tastiere, beh allora questo "Route Code Selector" non può che prendere punti su punti.
Sebbene ci piaccia segnalare in quest'ottica "
Metamorphine" e "
In a Firmness Loop Day" e "
Subspace Transition", il disco è piuttosto equilibrato e godibile in ogni aspetto e sfaccettatura. La band ovviamente può maturare ancora e sfornare ulteriori ed ancor più validi lavori, ma già siamo a soluzioni a nostro avviso decisamente superiori dagli ultimi discutibili e deludenti dischi degli In Flames, tanto per fare un nome.
Un must per gli amanti del death metal svedese ed a fatica ricordiamo nel 2008 un cd alla sua altezza.
Da segnalare, oltre a tutto il resto, un booklet ed una grafica davvero all'altezza, ed una prova dell'(ex) batterista Alessio Colonna magistrale.