La copertina è un tuffo negli (ingenui) anni '80, quando il metal in Italia era ancora accolto da un sorrisetto ironico. Ma
Mendoza non è certo un musicista di primo pelo, ha esordito nel 1986 e vanta diverse collaborazioni (Money Talks, John Macaluso…) ed ora tocca a "The Last Dragon" che segue a breve distanza il precedente "Another Rock’n’Roll Swindle", uscito solo l'anno scorso, anche se la formazione che lo accompagna si è profondamente rinnovata. Quello che non è cambiato di molto è l'approccio musicale, che ha di base un Hard Rock dai toni robusti. Come confermano la breve ma ruvida "Rooster" o il rock'n'roll dell'ottantiana ed ammiccante "Rockin' the World", ma che talvolta prende anche l'andamento enfatico di "The Last Dragon", oppure dei risvolti più opprimenti e doomeggianti, come avviene con "Night By My Side", "Wall Of Madness" o "Spiders!", con quest'ultima che si segnala come la migliore del lotto, grazie alla buona prova del cantante Valentino Valenti (Noble Savage). Qualche esperimento in più viene offerto dai brani strumentali, "Funkabbestia" (il titolo è esplicativo) e l'accoppiata "The Lame" e "Thunderbass II" (con in primo piano il basso di Mendoza), che tuttavia tendono a spezzare la corsa dell'album, che, dopo la cupa e minacciosa "Wall Of Madness", finisce addirittura con il riciclare se stesso con delle versioni alternative, ma direi anche superflue, di "Rooster" e "Spiders!".
Buone intenzioni e capacità evidenti, tuttavia nell'occasione non sempre sfruttate appieno.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?