Recensione del libro "Heavy Metal, 50 anni di musica dura" di Stefano Cerati

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Pubblicato il:10/12/2019
C’era bisogno di un nuovo libro sulla storia del metal?
Qualcuno si farà questa domanda, la mia riposta è più che positiva, perché questo libro edito da Tsunami Edizioni fa un discorso diverso.
Prima di tutto torna alle radici di un suono, un’idea di suono “duro”, raccontando con passione e amore le origini del genere dai tardi anni sessanta fino ai nostri giorni.
Perché il bravo e competente giornalista Stefano Cerati, oltre all’esperienza accumulata e al curriculum che si porta appresso, è metallaro dentro e si sente!
In queste pagine sciorina date, nomi celebri e meno celebri, ma fondamentali per capire e conoscere il nostro amato universo musicale; ma soprattutto lo fa con uno stile scorrevole, semplice ma centrando un obbiettivo fondamentale.
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L’obbiettivo è riuscire nell’impresa di condensare la storia dell’heavy metal in tutte le sue evoluzioni in quasi 400 pagine, analizzando con perizia tutti i generi e sottogeneri che costellano tutto lo scibile dell’acciaio in musica.
Il nostro da giornalista obbiettivo oltre che primo fan della nostra musica, fa anche un lavoro di analisi mettendo in luce contraddizioni, ipocrisie e storture, perché non è tutto oro ciò che luccica.
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In questo libro l'autore soprattutto, fa un bel lavoro di analisi del genere, imbarcandosi nell'impresa di descrivere tutti i sottogeneri e categorie; dal metal classico al metal estremo alle derive alternative nel quale il nostro genere è diviso.
Un lavoro enorme, anche perchè il metal si è spezzettato in miriadi di sottocategorie, che per certi versi sembra un'impresa titanica riuscirne anche solo a riconoscerne una parte.
Ma non c'è solo questo, in questo volume il concetto stesso di metal a partire anche dall'aspetto non solo musicale ma anche grafico viene analizzato fino all'osso, perchè il nostro genere viene riconosciuto anche e forse per la maggior parte delle persone dalle stupende copertine che corredano i dischi, ma anche fa un lavoro in profondità per quanto riguarda la fideizzazione di noi amanti del genere, che a volte per un certo particolare legato al logo di una determinata band sappiamo annusare il cambio di genere, oppure la perdita di qualità di un gruppo se se ne va un membro cardine com'è successo con l'addio di Bruce Dickinson dagli Iron Maiden nel 90.
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All'interno c'è anche un aspetto serio e importante, non che tutto il resto non lo sia, ma questo lo è in maniera particolare; un capitolo verte anche per l'aspetto economico, si avete capito bene, perché non nascondiamoci dietro a un dito, il metal vende e tanto.
Da noi in Italia i parrucconi che scrivono di musica si beano fermandosi ai vari Battisti, De Gregori, Guccini con rispetto parlando o di qualche meteora da Talent Show de noantri ma sul nostro genere preferito, nicchiano e quando ne parlano mostrano un'ignoranza che fa a gara con i concorrenti del Grande Fratello; l'heavy metal è un prodotto musicale che fattura tanto all'estero e prende premi importanti con concerti sold out, nonostante la crisi del disco e quindi l'autore si premura di fare luce anche su questo aspetto.
Un libro che servirà soprattutto alle giovani leve per conoscere meglio la musica più pesante e dura del versante rock, ma soprattutto come l’autore si augura, anche a chi lo ha sempre denigrato e noi sappiamo bene le futili motivazioni, per dirla come gli Helloween insegnano da quel dì, Heavy Metal is the law!
Stefano Cerati
"Heavy Metal, 50 anni di musica dura"
Collana "Le Tempeste"
Copertina morbida, 384 pagine
Tsunami Edizioni
http://www.tsunamiedizioni.com/index.php?page=shop.product_details&flypage=flypage.tpl&product_id=162&category_id=2&option=com_virtuemart&Itemid=38&vmcchk=1&Itemid=38
Articolo a cura di Matteo Mapelli

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