Tralasciando il mercato interno (da
Cristina D’Avena a
Mario Biondi) e i “blockbuster” del genere (che vanno da
Elvis Presley a
Robbie Williams, passando per
Mariah Carey e
Michael Bublé), non è affatto difficile imbattersi in dischi scritti e pensati per accompagnare quel periodo dell’anno meglio noto come
“the most wonderful time of the year”.
Il più delle volte si tratta di compilation zeppe di classici rivisti o riarrangiati (di fatto tutti gli album sopraccitati, che abbracciano generi che vanno dal pop al jazz), ma non mancano dischi composti da brani inediti (penso a
“And Winter Came…” di
Enya) o, per così dire, ibridi (in questo senso suggerisco l’ascolto di
“A Midwinter’s Night Dream” di
Loreena McKennitt).
Ma cos’ha da offrire in questo senso il mondo
hard & heavy? Parecchie cose, a dire il vero. Da appassionato ho provato a fare una selezione - non una classifica - delle 10 uscite probabilmente più note (molte delle quali già recensite su questo portale) e, secondo me, più adatte ad affrontare al meglio le imminenti vacanze natalizie che, per cause di forza maggiore, quasi tutti trascorreremo in casa con il sottofondo di tanta buona musica…
Enjoy!1) Blackmore’s Night - "Winter Carols"Il primo album di questa rassegna ha poco a che fare con l’
hard & heavy in senso stretto, e se non fosse per il nome stampato in copertina probabilmente non ne parlerei nemmeno. Fatto sta che quando
Ritchie Blackmore decide di cimentarsi con il repertorio natalizio, lo fa comunque con gusto e classe, e le sonorità di stampo folk/acustico/rinascimentale del progetto
Blackmore’s Night - che hanno nella morbida vocalità della moglie
Candice Night un motivo di interesse ulteriore - calzano a pennello nelle varie
“I Saw Three Ships” o
“We Wish You A Merry Christmas”. Per iniziare le festività con delicatezza…
2) The Brian Setzer Orchestra - "Christmas Rocks!"Anche in questo caso siamo un po’ fuori dall’ambito
hard & heavy “tout court”, ma non credo che esista rocker incapace di apprezzare questa raccolta di classici natalizi riarrangiati da
Brian Setzer - altro chitarrista che non ha certo bisogno di presentazioni - e dalla sua big band. La cura per il dettaglio e l’energia che trasmettono brani a cavallo tra swing e rockabilly come
“Jingle Bells”, “Nutcracker Suite”, “Santa Claus Is Coming To Town” o
“Bach’s Bounce” non possono lasciare indifferenti nemmeno gli ascoltatori più intransigenti. Un ascolto obbligato entro la fine dell’anno…
3) The December People - "Sounds Like Christmas"Robert Berry è “uomo progressivo al 100%”, attivo dal 1988 come autore/turnista per i “nomi grossi” del genere e un catalogo sterminato di album tributo a questi stessi nomi. L’idea alla base del progetto
The December People è semplice: come suonerebbe
“Carol Of The Bells” se fosse stata scritta dagli Yes? O
“Little Drummer Boy?” suonata dagli ELP? In
“Sounds Like Christmas” troverete la risposta. Se l’esordio è fondamentalmente legato al prog classico, i meno ispirati (ma forse più redditizi) lavori successivi del collettivo prenderanno spunto da nomi più “mainstream” come U2, Sting e ZZ Top. Esperimento un po’ forzato ma riuscito…
4) Halford - "Winter Songs"Come non citare il primo tentativo di
Rob Halford di domare il repertorio natalizio? Sarò sincero, le varie riletture - a volte fin troppo mosce - del cantante dei
Judas Priest di
“We Three Kings”, “O Come Emanuel” o
“Come All Ye Faithful” mi fanno sorridere ancora oggi per quanto suonano (volutamente?) sgraziate. Un motivo per concentrarsi su altro? Assolutamente no, anzi,
Halford ci riproverà dieci anni più tardi con
“Celestial”, senza cambiare di una virgola l’approccio ma coinvolgendo parenti e amici (incluso il figlio del bassista dei Priest). Tamarro come pochi, ma comunque meritevole di un ascolto…
5) Steve Lukather - "SantaMental"Anche
Steve Lukather ha dato il suo contributo al rock natalizio con questo album pubblicato nel 2003. Come è lecito aspettarsi da un membro dei Toto, il livello musicale di
“SantaMental” è altissimo, con nomi del calibro di
Eddie Van Halen (RIP), Slash, Steve Vai e
Mike Landau a dare man forte al chitarrista nella reinterpretazione travolgente di classici come
“Greensleeves” (che da sola vale l’acquisto),
“Silent Night” e
“Winter Wonderland”. Un po’ di rock, un po’ di swing, un po’ di jazz, qualche perdonabile eccesso ma soprattutto tanta classe: cosa chiedere di più per Natale?
6) The Prog World Orchestra - "A Proggy Christmas"Si scrive
The Prog World Orchestra ma si legge
Neal Morse, che è l’autore di praticamente tutti gli arrangiamenti di questo
“A Proggy Christmas”. Il titolo dell’album - che vede l’artista americano in compagnia degli amici di sempre (da
Mike Portnoy a
Steve Hackett) confrontarsi con i “superclassici” natalizi piegandoli al suo sound caratteristico - parla da sé. Spiccano su tutte l’introduttiva
“Joy To The World”, epica nella miglior tradizione progressiva, e la più pirotecnica
“Shred Ride”, dove è l’ospite
Paul Bielatowicz a dare il meglio. E poi, che Natale sarebbe senza
Neal Morse?
7) Raskasta Joulua - "Ragnarok Juletide"Pare che la traduzione inglese di
Raskasta Joulua sia “Heavy Christmas”, e si tratta di un progetto dichiaratamente ispirato all’americana Trans-Siberian Orchestra ma nato e sviluppatosi in Finlandia.
“Ragnarok Juletide”, a oggi, è l’unico capitolo della saga registrato in inglese (ed è il motivo principale della sua presenza qui a discapito degli altri capitoli). Tra i cantanti coinvolti segnalo
Marco Hietala, Tony Kakko ed
Elize Ryd, giusto per darvi un’idea del trattamento che può essere stato riservato ai canti tipici natalizi qui proposti, vere e proprie cavalcate su cui spiccano
“White Christmas” e
“Little Drummer Boy”. Niente male.
8) Tarja - "From Spirits And Ghosts"“From Spirits And Ghosts” è stato ristampato quest’anno e ho avuto modo di parlarne recentemente. Nonostante non mi consideri un accanito fan di
Tarja Turunen, questo bel dischetto arrangiato da
James/Jim Dooley esercita su di me ancora un certo fascino, con quel suo sound oscuro e “diverso” che con il Natale ha davvero poco a che fare. Di rock qui non ce n’è proprio (ascoltare
“Deck The Halls” o
“O Tannenbaum” per credere), siamo più vicini al mondo delle colonne sonore, ma il risultato è comunque notevole ed estremamente originale.
9) Trans-Siberian Orchestra - "The Christmas Trilogy"In un ipotetico campionato di hard rock natalizio la
Trans-Siberian Orchestra non avrebbe rivali. Nati da un’idea del fu
Paul O’Neill, oltre a quasi tutti i membri dei
Savatage, il progetto ha visto coinvolti da subito svariati guest - dalla stella di Broadway
Michael Crawford a
Russell Allen - ed è stato in grado di riempire le arene di tutto il mondo con quel suo mix unico di rock, musica classica e musical che ha fatto scuola negli anni a venire.
“The Christmas Trilogy” racchiude in un unico cofanetto i 3 album incentrati sul Natale usciti tra il 1996 e il 2004, dei veri e propri classici ancora oggi. Imprescindibile.
10) X-Mas Project - "Vol. I + II"Questa compilation racchiude i due EP usciti a nome
X-Mas Project rispettivamente nel 1986 e nel 1995, ed è forse uno dei primi esempi di metal natalizio che si possano annoverare. Dietro al (discutibile) monicker si cela una “all-star band” con membri - tra gli altri - di
Rage (
Peavy Wagner),
Stratovarius (
Jörg Michael) e
Mekong Delta (
Ralph Hubert) impegnata a rielaborare in chiave heavy/thrash brani tipici natalizi sia tedeschi che internazionali. Il risultato finale è piuttosto grezzo ma roccioso e soprattutto molto divertente, in particolare negli episodi più celebri come
“Jingle Bells” o
“Stille Nacht”.
Sehr gut!Tutto qui? Certo che no, ci sarebbero tanti altri album da segnalare (chi ha detto
Twisted Sister o
Panzerballett?). Nel frattempo, la mia personale ricerca va avanti - anzi, ringrazio il buon Graz per il suggerimento di
Onkel Tom Angelripper e già che ci sono aggiungo in coda all’elenco il recente album dei
Majestica - ma credo che come “primo approccio alla materia” possa essere più che sufficiente.
Vi auguro buon ascolto e attendo impazientemente di leggere i vostri commenti e suggerimenti!