"IRON MAIDEN: PIECE OF MIND", il libro

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Pubblicato il:21/12/2023
In tutta onestà, qualora mi venisse chiesto se possiedo più capelli o libri dei Maiden, avrei qualche difficoltà a rispondere. Credo che ad oggi, per un’incollatura, prevalgano ancora i capelli, ma temo si tratti di una vittoria effimera, destinata a venir ribaltata nel giro di qualche anno.
Se però il sorpasso si verifica grazie a volumi preziosi e particolari come quello in esame, ecco che la galoppante calvizie assume connotati meno amari.

Iron Maiden: Piece Of Mind” celebra sì i 40 anni dall’uscita dell’omonimo capolavoro discografico, ma per fortuna si guarda bene dal farlo immettendo sul mercato l’ennesima retrospettiva confezionata col pilota automatico, zeppa dei soliti aneddoti ormai arcinoti, delle consuete foto d’epoca e delle trite interviste ai membri della band.
Tutt’altro: il tomo edito dalla ottima Z2 Comics intende glorificare il quarto album della Vergine partendo dai suoi brani, e sviluppando per ognuno di essi un breve fumetto (a colori) ispirato alle lyrics.

Il concept, davvero originale e rinfrescante, vede la partecipazione di una sorta di dream team di screenwriters ed illustratori (cito ex multis Steven Grant, Tony Lee, Ivan Brandon, il nostro Francesco Dossena, Sacha Gervasi e Staz Johnson) accomunati dalla passione per la compagine fondata da Steve Harris.
Il risultato, racchiuso in poco meno di 150 pagine, è genuinamente entusiasmante, tanto che l’ho divorato in mezza giornata per poi riprenderlo in mano poche ore dopo.

Come ovvio, la scelta di affidare ad un diverso team creativo ogni pezzo che compone la tracklist ha condotto ad una notevole varietà di stili grafici e narrativi.
Cerco di evitare spoiler; sappiate, ad ogni modo, che vi imbatterete in sketch dal taglio più visionario (“To Tame a Land”), in altri dal feeling filosofico - esistenziale (“The Trooper”) e in altri ancora contraddistinti da un maggior focus sulla trama (“Still Life”).
In alcuni fumetti assisterete ad una libera rielaborazione (penso allo splendido “Flight of Icarus” o a “Die With Your Boots On”), mentre in altri rinverrete un solco interpretativo più letterale (mi riferisco a “Sun and Steel” e, soprattutto, a “Revelations”, in cui è lo stesso Bruce Dickinson a modellare il plot su un personaggio storico a lui molto caro).
Talvolta il risultato è sorvolabile come la controparte sonora (sì “Quest for Fire”: ce l’ho con te); talaltra, invece, si attesta qualche gradino sotto (“Where Eagles Dare”).

In linea generale, comunque sia, il livello qualitativo di “Iron Maiden: Piece Of Mind” è davvero degno di nota; parliamo di un prodotto molto curato e confezionato con evidente passione, realizzato da fans e destinato a fans.
Forse il fruitore musicale odierno, perlopiù abituato ad ascoltare sul web pochi secondi di un brano mentre scrive vaccate su qualche social random, potrebbe trovare questo tomo bizzarro e, in ultima analisi, poco utile. Chi, invece, è cresciuto in un’epoca in cui si ascoltavano sino allo sfinimento gli album che si ritenevano meritevoli, soffermandosi ore ed ore ad analizzarne sfumature, testi e artwork, saprà senz’altro coglierne (ed apprezzarne) lo spirito.

Acquisto, dunque, consigliato senza riserva alcuna; se poi proprio non sapete cosa regalare per Natale…
Articolo a cura di Marco Cafo Caforio

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