Due mesi dopo la calata dei Necrodeath tocca ai loro conterranei (e figliocci?)
Sadist infuocare il piccolo palchetto dell’
Iroko Content qui a Salerno. E fa sempre piacere vedere band come i Sadist passare con disinvoltura dai grandi palchi tipo quello degli Iron Maiden o del Gods Of Metal dello scorso anno a situazioni più “intime” come quelle di questa sera. La formula dello show di oggi è quella canonica, e cioè due band in apertura prima del piatto forte della serata. In questo caso a riscaldare la platea sono due gruppi locali, le Nagyrev e i 3RD, entrambi vicini alle sonorità più moderne del metal ed entrambi molto conosciuti qui in zona. Data l’importanza storica dei Sadist e il fatto che fossero presenti due gruppi salernitani mi sarei aspettato un’affluenza decisamente più corposa, invece le presenze stasera superano di poco le 150 unità, qualcosa in meno rispetto alla serata dei Necrodeath. In ogni caso, come si dice, pochi ma buoni…
Spetta quindi alle
NAGYREV aprire le danze, con il loro metal moderno ma di sicuro impatto. Per chi non conoscesse il gruppo ci troviamo di fronte ad un combo formato per 3/4 da fanciulle, accompagnate alla batteria da Simone. Rispetto all’ultima volta che le ho viste dal vivo di supporto agli Extrema ho trovato un gruppo decisamente migliorato e maturato, e i brani del nuovo cd che sono stati presentati questa sera sono sicuramente più convincenti dei vecchi. I suoni sono decisamente buoni e particolarmente potenti e le nostre sono in gran forma. Il tempo a loro disposizione non è molto, però viene sfruttato al meglio, con una buona doppietta in apertura, “Get out of here” e “Sol(y)d”, che mette ben in evidenza lo stile della band. Buona la prova vocale di Karmen, come sempre molto grintosa con il suo cantato violento, e mentre la più discreta Annalisa macina riff su riff, Dada si dimena dietro il suo basso, creando un muro di suono niente male insieme a Simone. Come già detto i brani nuovi mi hanno convinto appieno e quindi il giudizio finale non può che essere positivo. In particolare ho apprezzato molto “True type” e la conclusiva “The inner eve”, che hanno quel quid in più rispetto agli altri brani. Brave le Nagyrev, ottima apertura per uno show che fin da subito si preannuncia molto succoso…
Con l’arrivo sul palco dei
3RD le cose iniziano a farsi serie davvero. Al di là dei gusti musicali bisogna ammettere che il gruppo ci sa fare veramente. L’esperienza di sicuro non manca, e lo spessore dei brani è di tutto rispetto. Le sonorità rispetto alle Nagyrev si spostano verso lidi più metalcore, e già dall’opener “Empty-alive” Cristiano inizia a vomitare rabbia sul pubblico.
Ottima anche la seguente “Faceless”, potente e violenta al punto giusto, con Cinghio al basso come sempre scatenato. Ovviamente il fatto che la band giochi in casa fa sì che la reazione del pubblico presente sia molto calorosa, ma c’è da dire che effettivamente i 3RD meritano il riscontro ottenuto. Pur non essendo affatto un amante di queste sonorità so riconoscere quando un gruppo è valido, e la differenza rispetto a tanti loro colleghi di genere è decisamente evidente. Sicuramente questa sera li ho apprezzati di più rispetto a quando li vidi al S-Hammer Metal Fest un paio di anni fa, sia per il cambio di line up sia per il fatto che questo tipo di musica trova il suo ambito naturale proprio in un piccolo club come l’Iroko.
Anche per loro i brani sono tratti per lo più da “D-day”, ultima fatica in studio, e come per le Nagyrev il tempo a disposizione non è tanto, quindi dopo appena sei brani il gruppo lascia lo stage, congedandosi dai presenti con “Unable”, che a modo suo è già diventata un piccolo cavallo di battaglia per la band salernitana. Ottima, quindi, anche la loro prova, e se i dubbi sulla scelta delle band di apertura erano leciti, alla fine devo ammettere che comunque entrambi hanno svolto al meglio il proprio dovere, riuscendo a mantenere viva la platea fino all’arrivo degli headliner.
Un cambio di palco relativamente veloce ed ecco che a salire on stage sono i
SADIST. Come già accennato in apertura, negli ultimi mesi mi è capitato diverse volte di vedere la band dal vivo e questa sera, tanto per cambiare, ho assistito ad un grande show. Stare qui a parlare della caratura della band mi sembra superfluo.
Tutti sappiamo quanto grandi siano stati album come “Above the light” o “Tribe”, e anche l’ultimo omonimo cd ha più di una cartuccia da sparare. Ovviamente da una band di questo livello è lecito attendersi concerti altrettanto ad alti livelli, e infatti così è, sempre… Se a differenza di quanto detto per i 3RD i Sadist sono perfettamente a loro agio anche sui palchi giganti di un open air, è altrettanto vero che l’alchimia che viene a formarsi in situazioni come queste è sicuramente più bella.
Trevor poi sa il fatto suo e riesce in tutta tranquillità ad instaurare un ottimo feeling con il pubblico, che di contro non si risparmia di certo, incitando la band fin dalle prime note. La scaletta è ben bilanciata, e pesca un po’ da tutti gli album (per fortuna viene praticamente ignorato “Lego”), spingendosi fino al capolavoro “Above the light”.
Simpatico il siparietto di Trevor quando, presentando “Christmas beat”, dice che questo brano la band ha voluto esprimere tutto l’odio che prova per Babbo Natale… povero ciccione barbuto, sono sicuro che più di qualche cuore tenero ci sia rimasto molto male, eheheh…
Lo show va avanti e se da un lato si può apprezzare la perizia tecnica di Alessio dietro le pelli, non si può al tempo stesso non notare come siano decisamente mostruosi Tommy e Andy, ma altrettanto freddi e distaccati. Per fortuna c’è Trevor che ovvia a tutto ciò, instaurando col pubblico, come già detto, un bel rapporto. Ovviamente non potevano mancare estratti dall’ultimo cd, e in particolare “One thousand memories”, che è già entrata di diritto tra i classici della band.
Cos’altro aggiungere… che fa sempre impressione vedere Tommy suonare chitarra e tastiere insieme, che dal vivo i Sadist non perdono un’oncia della loro precisione ma acquistano in potenza, che Trevor è un pazzo furioso e non vorrei trovarmelo di fronte di notte in un vicolo cieco…
Scherzi a parte, quando una band è a questi livelli c’è poco da dire, si tratta sempre di concerti di spessore, e questa sera non è stata da meno. Col valore aggiunto di cui parlavo prima, quello del piccolo club, che riporta il metal nel suo ambito più consono, quello più verace.
A questo punto non resta altro da fare che aspettare i prossimi concerti qui a Salerno, sperando che ce ne siano di questo livello…
Alla prossima…