Non tutti i mali vengono per nuocere… quando dopo il concerto degli Exploited di Novembre i proprietari dell’Oddly Shed decisero di troncare la collaborazione con Delirio Concerti perché secondo loro durante lo show erano accaduti fatti inconcepibili ed offensivi (mah!!!) la situazione non era delle più rosee… ma non bisogna mai abbattersi e buttare la spugna, ed è esattamente quello che ha fatto Delirio, trovando una location alternativa nettamente migliore della precedente, sotto tutti i punti di vista…
Il Duel Beat è un localone, forse uno dei più belli qui al centro-sud, grande, con un signor palco, un buon impianto audio, bell’atmosfera e anche facilmente raggiungibile stando a pochi metri dall’uscita della tangenziale… Passo avanti rispetto all’Oddly? Secondo me si… E il primo degli appuntamenti qui al Duel è stato con i Theatres Des Vampires, data che avrebbe dovuto precedentemente svolgesi proprio nel locale casertano e oggi recuperata qui a Napoli. Forti di un nuovo album da promuovere e di una tournee in Inghilterra, il gruppo romano si appresta ad affrontare il tour italiano che inizierà proprio qui a Napoli questa sera.
Ad aprire lo show sono stati chiamati due gruppi della zona, i Winter of Life e i LORD MILOS. Sono proprio questi ultimi a salire per primi sul bel palco del Duel Beat per proporre il loro black metal senza fronzoli. Poco il tempo a loro disposizione e quindi solo tre i brani proposti. In effetti è poco per poter esprimere un giudizio approfondito, ma abbastanza per capire che al di là dell’immagine forte del singer e del cerone c’è ben poco, sia dal punto di vista prettamente musicale, sia come tenuta scenica. Il black metal proposto dai nostri non ha personalità alcuna, si basa su canoni già usati e strausati, riff veloci su tempi veloci ma assolutamente privi della benché minima idea interessante. Tecnicamente sufficienti, i quattro ragazzi ci danno dentro ma quello che si percepisce al di sotto del palco è che non si trovino del tutto a loro agio, sia perché l’esecuzione risulta poco convinta, sia perché scenicamente sono troppo statici, e questo si sa, nel metal, non è molto positivo.
Di ben altro spessore invece i WINTER OF LIFE, ormai esperti musicisti sia su cd che su di un palco. Il loro avantgarde gothic dai toni molto eleganti e raffinati riesce a conquistare anche chi non è avvezzo a sonorità più morbide, in quanto la classe del gruppo non va assolutamente messa in discussione. Anche per loro solo tre i brani presentati, ma data la lunghezza media delle composizioni il tempo a loro disposizione è stato maggiore rispetto al gruppo di apertura. Purtroppo anche in questo caso qualche piccolo problema tecnico che ha inficiato un po’ la riuscita del concerto, per fortuna non talmente grave da danneggiare le belle composizioni del sestetto napoletano, tra le quali ho apprezzato particolarmente la seconda “Noumena” e la conclusiva “Stream of unconciousness”, peraltro entrambe inedite così come l’opener “Mother madness”.
Rispetto alle songs del demo di esordio i brani risultano ancora più maturi e ricchi di arrangiamenti, con parti ai limiti della fusion che si alternano alle solite parentesi delicate ed acustiche. Di sicuro uno dei gruppi di punta del movimento avantgarde italiano, e se queste sono le premesse il prossimo cd farà il botto sicuramente…
Un breve cambio palco ed ecco salire sullo stage i THEATRES DES VAMPIRES. Come detto prima quella di stasera era la prima data del tour italiano, quindi c’era molta attesa per vedere come i nostri avrebbero impostato la scaletta e soprattutto per vedere come se la sarebbe cavata Sonya Scarlet come unica voce, dopo la dipartita di Alexander.
E iniziamo proprio da quest’aspetto… direi che Sonya ha superato più che sufficientemente il test, trovandosi ovviamente a proprio agio con i brani tratti dal loro ultimo cd, ma riuscendo a reinterpretare degnamente anche i brani originariamente cantati da Lord Vampyr. Inutile dire che non ha avuto affatto problemi a tenere la scena, visto che già prima, nel ruolo di corista, attirava su di se tutti gli sguardi, figuriamoci ora che ha maggiore libertà di movimento…
Si presenta sul palco con un mantello che la copre del tutto, salvo poi levarlo e continuare a ‘spogliarsi’ pian piano durante il concerto, ammiccando e ballando in maniera sinuosa e decisamente conturbante per la gioia dei maschietti accorsi questa sera… E il resto del gruppo? Devo dire che l’ho trovato decisamente in forma e nettamente più coeso rispetto all’ultima volta che li vidi un paio di anni fa. Sembra quasi che i cambiamenti dell’ultimo periodo abbiano giovato alla band donando una ventata di freschezza e di entusiasmo non indifferenti…
Buona anche la scelta di non indugiare troppo sugli estratti di “Pleasure and pain”, solo cinque i brani scelti da questo cd, e miscelarli sapientemente ai vecchi classici della band, come “Lilith mater inferorum”, “La danse macabre du vampire” o “Angel of lust”, per finire addirittura con la vecchissima “The coven”. A rendere il tutto ancora più suggestivo, lo scorrere del “Nosferatu” di Marnau sullo schermo alle loro spalle, scelta particolarmente azzeccata e d’atmosfera, giusta cornice alla loro proposta e ai balletti sensuali di Sonya. Solito crocifisso capovolto usato per scopi dichiaratamente erotici da Scarlet, solito scoppio di fuochi pirotecnici alla fine del concerto ed ecco che la band lascia il palco.
Erano in molti ad aspettarsi una loro uscita per un bis, ma a quanto pare Sonya si è ferita durante il numero con il crocifisso ed ha deciso di chiudere qui lo show perché la ferita le dava parecchio fastidio. Pur senza i bis direi che il pubblico può ritenersi soddisfatto del concerto dei nostri, decisamente più che sufficiente e molto molto professionale. A seguire una assolutamente inadatta selezione EBM fatta da un paio di DJ napoletani che ha avuto l’effetto di far svuotare il Duel in pochi minuti facendo restare solo qualche gothichino e qualche irriducibile, e facendo scappare i più. E così si chiude il primo dei concerti qui al Duel Beat… tirando le somme direi che è stato un buon inizio, con una discreta affluenza di pubblico, buona proposta musicale, buoni show, a parte la parentesi Lord Milos… certo, un po’ di problemi ci sono stati, come l’acustica non perfetta per i primi due gruppi, ma calcolando che si trattava di un battesimo direi che sono cose che ci possono stare…
Prossimo appuntamento gli Extrema, e poi gli Assassin… Se le premesse sono queste direi che i metallari campani possono dormire sonni tranquilli… Delirio non li ha abbandonati, ed è risorto dalle proprie ceneri…
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