(21 ottobre 2015) Stratovarius + Gloryhammer + Divine Ascension @ Live Club (MI)

Info

Provincia:MI
Costo:25€ in prevendita, 30€ in cassa
Live report del concerto degli Stratovarius, Gloryhammer e Divine Ascension del 21 ottobre 2015

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Mercoledì 21 ottobre era una data attesissima dai tantissimi fan degli Stratovarius, soprattutto da coloro che, purtroppo, in passato non hanno mai avuto modo di vedere la band dal vivo. La band capitanata da Timo Kotipelto torna nuovamente in Italia per un esclusivo appuntamento dal vivo ed è pronta ad incendiare il Live Club di Trezzo sull’Adda. Forte di una grande curiosità, ho voluto prendere parte a quest’unico evento che, per l'occasione, ha ospitato due delle migliori realtà musicali del panorama musicale: gli scozzesi Gloryhammer e gli australiani Divine Ascension, qui al loro debut europeo!

Tantissima era la curiosità volta ai Divine Ascension, band australiana dedita ad un prog-power metal melodico con chiari riferimenti a Symphony X ed Evergrey e qui per la prima volta in tour in Europa. Con soli due album all’attivo, la band capitanata dalla spumeggiante Jennifer Borg avrà modo questa sera di far conoscere ulteriormente la propria proposta musicale offrendo uno show di tutto rispetto! In soli trenta minuti, il combo di Melbourne ha modo di presentare un paio di brani estratti da entrambe le release, di cui l'ultima è proprio uscita lo scorso anno. Particolarmente degno di una speciale menzione è il brano “Hide Away” che ha vantato per l’occasione una partecipazione vocale e fisica degli stessi astanti. Jennifer Borg, visibilmente emozionata poiché si è esibita di fronte ad un ottimo pubblico che l'ha fatta sentire a casa, offre una prestazione lodevole, in particolar modo durante l’esecuzione di “Answers”, primo singolo estratto dal debut “As Truth Appears”, che qui ha messo maggiormente in luce le potenzialità della cantante. L’unica pecca di questa incredibile performance è purtroppo da amputare a qualche intoppo tecnico che ha minato l’assolo del simpaticissimo ed istrionico tastierista David Van Pelt: l’esecuzione ne ha infatti risentito parecchio ma il tutto si è sistemato per il meglio poco dopo grazie anche all'intervento dei suoi validi compagni Karl Szulick e Jason Meracis che hanno cercato di “colmare” questa lacuna per qualche istante. I Divine Ascension sono una band che, personalmente, consiglierei di non perdere assolutamente di vista. Ricordiamoci che non solo in Europa e negli States esistono band di un certo spessore e l’Australia, in questo caso, ha dimostrato di saper dare un bel calcio nel sedere agli act più blasonati. Musicisti competenti, persone umilissime, i Divine Ascension questa sera si sono certamente portati a casa qualche fan in più e, in attesa di rivederli in futuro di nuovo nella loro “nuova casa”, non possiamo che augurare alla band tanta, ma tanta fortuna, perché hanno dimostrato di poter tenere testa anche a chi, nella scena europea, bazzica da molto più tempo.

Nonostante l'interesse fosse tutto rivolto agli headliner della serata, molti astanti sono accorsi da tutta Italia solo per assistere alla performance degli scozzesi Gloryhammer, band epic power metal che vanta tra le proprie fila il leader degli Alestorm, Chris Bowes. Già dal tardo pomeriggio aleggia nell'aria un forte entusiasmo nei confronti della band che, per sua stessa ammissione, si è da sempre autodefinita “una band da non prendere troppo sul serio”. Non appena calano le luci, la sala si circonda di magia e mistero. Tutti i membri prendono possesso della propria postazione e, non appena fatto il proprio ingresso, in sala esplode un vero e proprio delirio! Sulle note di “Rise Of The Chaos Wizard”, primo estratto di “Space 1992: Rise Of The Chaos Wizards”, Thomas Winkler e soci vengono accolti da applausi fragorosi e da una standing ovation inimmaginabile, una reazione veramente inaspettata per una band tuttora poco conosciuta dal grande pubblico. Nel corso dei 40 minuti messi a propria disposizione, il quintetto scozzese ci fa sognare e ci abbandona in un mondo popolato da draghi, unicorni, favole e atmosfere intergalattiche, senza disdegnare, ovviamente, i terribili goblin! La band, soprattutto nota per i personaggi interpretati da ciascun membro e per l’infinita dose di autoironia, avrà modo di presentare questa sera qualche estratto della seconda fatica discografica, recentemente uscita sul mercato e che, nel corso di pochissime settimane, ha guadagnato eccellenti riscontri positivi da parte della critica internazionale. Tra i brani proposti in questa nuova sede live, questi simpatici artisti presenteranno “Legend Of The Astral Hammer”, la trascinante (e diciamocelo, molto, molto tamarra) “Universe On Fire” e “The Hollywood’s Hootsman”, cantati a squarciagola da ogni singolo pagante, inclusa la sottoscritta, pezzi che dimostreranno persino alcuni lati nascosti di un paio di spettatori, seriamente impegnati nell’inventarsi i più improbabili balletti per accompagnare i propri beniamini. Divertimento e autoironia sono certamente le parole chiave del successo di questa band che, proprio in questa nuova prova dal vivo, dimostra un vero e proprio talento nel sapere intrattenere e divertire un pubblico sempre più coinvolto e ammaliato da questi strambi personaggi! Una serata all’insegna del “party” metal, regalata da una band che, come già menzionato precendentemente, andrebbe presa esattamente per quella che è: una manica di burloni a cui piace divertirsi e far divertire.

Scaletta:

Rise of the Chaos Wizards
Legend of the Astral Hammer
Hail to Crail
Angus McFife
The Hollywood Hootsman
Universe on Fire
Goblin King of the Darkstorm Galaxy
Magic Dragon
The Unicorn Invasion of Dundee
Outro
(The National Anthem Of Uns)


Gli animi sono ancora caldi nonostante sia da poco terminata la parentesi istrionica degli scozzesi e, poco prima del classico cambio di scenografia, si nota con immenso piace come la sala si sia gremita nel giro di pochi istanti. Se poco prima con le due band l’affluenza era nettamente inferiore, ora con gli Stratovarius il numero degli spettatori è addirittura triplicato. Un segno, forse, che sta a indicare che la band di Kotipelto, nonostante tutto, è ancora molto amata dall’Italia. Pochi minuti ancora di attesa ed ecco tutti i membri fanno il loro ingresso trionfale. Durante il corso della giornata, molti fan si erano mostrati preoccupati per la riuscita del concerto, poiché nei giorni precedenti la band ha dovuto annullare ben tre date a causa di una grave bronchite che aveva colpito il frontman e, solamente con il primo brano in scaletta ,“My Eternal Dream”, possiamo dire che ogni dubbio sarà fugato. Kotipelto è raggiante, in piena salute e sfoggia quel suo tipico timbro vocale che tanto l’ha fatto diventare famoso nella scena musicale internazionale. Questo suo entusiasmo e benessere fa ben sperare e i fan, ormai allietati dalla bella notizia, decideranno di accompagnare il biondo cantante per tutto il corso della serata la band. Con “Eagleheart” la folla si scatena e la mente ritorna a quei bei tempi andati, quando Tolkki ancora faceva parte della band ed “Elements” faceva incetta di ratings nella stampa specializzata. La scaletta ovviamente include anche qualche brano dall'ultimo album “Eternal”, ma andrà a ripescare anche molti dei classici della band, che, come da tradizione, non devono mai assolutamente mancare: fra questi impossibile non menzionare “Black Diamond” e “Paradise”, pezzi che, per la sottoscritta, hanno segnato la scoperta del power metal e che, in questa sede live, hanno una maggior resa proprio grazie alla voce di Timo, capace addirittura di far tremare il tavolino del merchandise posto alla fine del locale. Un vero portento della natura! La scaletta è stata ben ponderata e bilanciata in modo da poter accontentare le richieste dei fans anche se, personalmente, avrei evitato di includere pezzi come “The Lost Saga” e “Lost Without A Trace” per dare un maggior spazio ad altre tracce e ad un album come “Nemesis” (di cui verrà presentato soltanto un pezzo); la scelta è stata comunque gradita e i presenti hanno assistito a una performance stellare, apprezzata soprattutto da chi attendeva questo momento con tanto entusiasmo da almeno una decade, come la sottoscritta. La band è in forma e si vede. Quello offerto questa sera è sicuramente uno dei migliori concerti che io abbia mai visto in vita mia e, in confidenza, le stesse band di apertura condivideranno la stessa opinione, confermando al pubblico stesso che questo è il miglior concerto che il gruppo finlandese abbia fatto sin dall'inizio del tour. Anche con gli Stratovarius il tempo scivola in un batter d’occhio e, purtroppo, ci ritroviamo già verso la conclusione di questo set, composta da “Forever”, “Unbreakable” e “Hunting High And Low”. C’è giusto il tempo della classica foto di rito scattata dietro al drumkit che ritrae la band e il pubblico e, immortalato il magico momento, il combo di Helsinki si congeda per poi dedicarsi nel backstage ai fortunatissimi vincitori del meet and greet. Un sogno, questo, diventato realtà: la sottoscritta per anni ha sperato di poter essere testimone di una prova così eccelsa data da una band che molti hanno considerato – e considerano tuttora – spacciata ed è stato emozionante poter condividere tutti questi ricordi adolescenziali con tutti i tantissimi fan che, questa sera, non hanno mai smesso di dimostrare il proprio entusiasmo nei confronti di queste tre validi act. Davanti a queste grosse band non si può far altro che inchinarsi per l’umiltà, l’enorme quantità di divertimento e risate regalate sia on che offstage, ma soprattutto bisognerebbe prostrarsi per l’alta professionalità dimostrata. Chapeu!

Scaletta:

Intro
My Eternal Dream
Eagleheart
Against the Wind
SOS
Lost Without a Trace
Phoenix
Paradise
The Lost Saga
Black Diamond
Unbreakable

Encore:
Forever
Shine in the Dark
Hunting High and Low
Report a cura di Arianna G.

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 30 ott 2015 alle 13:40

sì ludwig, ho letto anch'io quei commenti di quell'altro "ormai poco noto" forum. gente che guarda in concerti su youtube e non ha molto da fare. non posso che concordare col tuo commento

Inserito il 27 ott 2015 alle 15:40

Un ottimo report, complimenti! Così mettiamo anche a tacere i "distributori di verità" che in un altro "noto forum" sparano continue cialtronerie su Kotipelto, dato praticamente per "afono", auspicandone addirittura il pensionamento (!). Se ne andassero loro in pensione dal web, farebbero un piacere alla buona e corretta informazione...;)