Me li ero persi l'anno scorso a Piazzola sul Brenta
(mannaggiallapupazza, ndr), non poteva ricapitare quest'anno. Eccomi allora con largo anticipo - al seguito di moglie, papà e sorella - davanti all'
Unipol Arena di Casalecchio di Reno per l'unica data italiana dei leggendari
Queen (o almeno quello che ne rimane, nello specifico
Brian May, Roger Taylor e mettiamoci pure l'immancabile
Spike Edney alle tastiere) in compagnia di un "idolo americano" di nome
Adam Lambert.
La curiosità era alle stelle, anche perché si era fatto un gran parlare dell'ugola statunitense - con pareri spesso discordanti - e avevo una gran voglia di farmi una mia opinione sul soggetto. Si era accennato a scaletta "sperimentale", e qui le attese sono state un po' deluse dato che oltre alla riproposizione quasi integrale di
"Greatest Hits I", qualcosa del secondo volume, qualche "momento di gloria" di
May e
Taylor e un'evitabile canzone di
Lambert, le sorprese - almeno dal punto di vista musicale - sono state ben poche.
La storia ci insegna che i
Queen sono sempre stati "belli da vedere", e non ho dubbi nel dire che i quasi 110€
(vepossino, ndr) spesi per la performance sono stati investiti più che bene: luci, laser, proiezioni, porzioni di palco mobili, oggetti e strumenti che spuntano fuori dal nulla (come la bicicletta in
"Bicycle Race", la seconda batteria nella
"Drum Battle", o la testa del robot di
"News Of The World" - che quest'anno celebra il quarantennale e a cui è stata dedicata tutta la scenografia), commoventi spezzoni di video dedicati allo scomparso
Freddie Mercury, cambi d'abito, insomma un evento organizzato nei minimi dettagli nella migliore tradizione
Queen.
Ma alla fine, lo so che tutti volete sapere della prestazione di
Lambert - che a circa quindici minuti dall'inizio dello show si è lanciato in un apprezzabile monologo incentrato sul fatto di
"non essere Freddie Mercury", non volerlo essere, ma di essere un suo fan e di volerlo celebrare in compagnia dei suoi sostenitori e dei suoi storici compagni d'avventura. Bene, credo che il giovane cantante sia stato assolutamente all'altezza della situazione. Dirò di più, mi è piaciuto moltissimo. A parte l'aspetto tecnico (ovviamente fa tutto con una facilità impressionante, ma oggigiorno questa cosa è abbastanza scontata) e coreografico (si muove come un esperto attore di Broadway), a stupirmi è stata la sua capacità di non "strafare" (quasi) mai, sempre a un passo dal "baratro" dell'eccesso e ben distante dall'approccio ansiogeno tipico della
tribute band dove devi essere a tutti i costi il "clone" per riuscire a convincere.
Lambert ha personalità da vendere, può contare su una schiera di professionisti che hanno macinato concerti per quasi 50 anni - e ieri sera si sono sentiti tutti - e ha fatto il suo "sporco lavoro" dannatamente bene.
Impossibile rivedere i
Queen con
Freddie Mercury, ma sfido chiunque a rendere i loro brani storici meglio di così.
Setlist:
Intro
We Will Rock You (Teaser)
Hammer To Fall
Stone Cold Crazy
Tie Your Mother Down
Another One Bites The Dust
Fat Bottomed Girls
Killer Queen
Don't Stop Me Now
Bicycle Race
I'm In Love With My Car
Get Down, Make Love
I Want It All
Love Of My Life
Somebody To Love
Crazy Little Thing Called Love
Drum Battle
Under Pressure
I Want To Break Free
Whataya Want From Me (Adam Lambert Cover)
You Take My Breath Away
Who Wants to Live Forever
Last Horizon
Guitar Solo
Radio Ga Ga
Bohemian Rhapsody
Encore: Day-Oh + We Will Rock You + We Are The Champions + God Save The Queen
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