Fatta eccezione della breve comparsa al
Colony Open Air dell'estate scorsa a Brescia, i
Wintersun non calcavano il suolo italiano da cinque anni. Un tempo ragguardevole per tutti gli affezionati della band che ha sicuramente reso molto invitante e piena di aspettative la data alla
Zona Roveri Music Factory di Bologna.
L'affluenza all'apertura dei cancelli tuttavia non è molto alta, fattore che lascia presumere un immotivato e deludente disinteresse per
Whispered e
Black Therapy, band di supporto di questo tour europeo dei
Wintersun.
I
Black Therapy propongono un death metal melodico che pur restando fedele ai canoni stilistici del genere risulta ben strutturato e coerente. L'acustica e un pubblico purtroppo poco numeroso non valorizzano però a pieno l'esibizione del quartetto romano, che avrebbe meritato più attenzione, ma che lascia sicuramente un segno tangibile del suo potenziale.
Sinceri applausi salutano i
Black Therapy, che lasciano il palco per dare spazio al prossimo ospite della serata: i
Whispered. Il quartetto di origine finlandese si presenta in modo davvero originale sia nelle sonorità che nel look, proponendo un death metal con forti influenze folkloristiche orientali rimarcate dal vestiario e dal trucco utilizzati tipicamente nel teatro kabuki.
Nell'ora a disposizione si succedono brani dall'ultimo album "
Metsutan - Songs of the Void" e un paio di estratti dal penultimo "
Shogunate Macabre" mostrando un ottimo livello tecnico, un discreto songwriting e un notevole impatto scenico.
Al momento dei saluti, la sala è decisamente più affollata e inizia il countdown per il momento più atteso della serata. I
Wintersun arrivano puntualissimi e aprono in modo prevedibile con la prima traccia di "
The Forest Seasons", "
Awaken from the Dark Slumber (Spring)". L'acustica notevolmente migliorata mette in risalto gli acuti e il growl di
Jari Mäenpää e i serratissimi incastri della sezione ritmica. In particolare,
Teemu Mäntysaari, chitarrista storico dei
Wintersun, e il nuovissimo arrivato
Asim Searah, sfoggiano un livello tecnico fuori dal comune: concentrati, mai tesi, suonano in modo incredibilmente pulito e rilassato anche gli assoli più complessi.
La setlist accontenta subito i fan di vecchia data con "
Winter Madness", "
Beyond the dark Sun" e "
Death and the Healing", tripletta azzeccatissima che ci ricorda il motivo per cui "
Wintersun" ha lasciato un segno indelebile nella storia del metal e che lo ha reso, di fatto, un album di riferimento per tutta la scena.
"
Sons of Winter and Stars", la malinconica "
Loneliness (Winter)" e "
Starchild" precedono uno dei momenti più intensi e impegnativi della performance dei
Wintersun, che vengono messi duramente alla prova da "
Eternal Darkness (Autumn)". Un brano dalle tipiche sonorità black metal dove blast, ritmiche forsennate e urla strazianti avanzano senza tregua per quasi quindici minuti creando un climax che, alla fine del brano, si interrompe bruscamente lasciando un senso di vuoto e un silenzio surreale.
La maestosità e le melodie epiche ritornano con "
Time", brano conclusivo della performance dei
Wintersun, le cui parole ci ricordano che il tempo scorre e che non ci sentiremo mai più gli stessi. Specialmente dopo aver assistito ad un'esibizione così intensa e pregna di emozioni che speriamo di rivivere il più presto possibile.
Black Therapy1. In the Embrace of Sorrow, I Smile
2. The Final Outcome
3. Stabbed
4. Voices in My Head
5. She, the Weapon
6. Mad WorldWhispered1. Strike
2. Exile of the Floating World
3. Kensei
4. Sakura Omen
5. Lady of the Wind
6. Hold the Sword
7. Bloodred Shores of EnoshimaWintersun1. Awaken From The Dark Slumber (Spring)
2. Winter Madness
3. Beyond The Dark Sun
4. Death and The Healing
5. Sons of Winter and Stars
6. Loneliness (Winter)
7. Starchild
8. Eternal Darkness (Autumn)
9. Time