Ho controllato, sono almeno 23 anni. 23 anni ad ascoltare
Neal Morse, nelle sue varie declinazioni: Spock’s Beard, Transatlantic, dischi solisti, Flying Colors e Neal Morse Band. Il primo contatto risale a
“Beware Of Darkness” degli Spock’s Beard, anno 1996. Al tempo prediligevo musica più muscolosa ma qualcosa in quell’album fece breccia e contaminò il mio animo di metallaro senza compromessi. Da lì seguii con attenzione le release degli Spock’s Beard. La collaborazione del buon
Neal con il mio drum hero –
Mike Portnoy – in occasione della super band Transatlantic, arrivò a mo’ di ciliegina sulla torta: due dei miei artisti preferiti in un colpo solo. Dopo lo splendido
“Snow”, Neal lasciava gli Spock’s Beard per dedicarsi alla sua carriera solista – il primo atto è
“Testimony” del 2003 – evolutasi poi nella Neal Morse Band.
Anche i progster più incalliti hanno sottolineato una certa prolissità delle ultime release, ma la coerenza e la qualità di
Neal Morse non sono certo oggetto di discussione. In tal senso anche il nuovo
“The Great Adventure” – doppio cd che prosegue il racconto iniziato con il già doppio
“The Similitude Of A Dream” – pur ricco di ottime idee e melodie splendide, ha rischiato di non essere facilmente approcciabile proprio in virtù di una durata elevata (oltre i 100 minuti).
L’occasione di constatare la resa live dell’opera era dunque troppo ghiotta per farsela sfuggire.
Eccoci quindi al
Live Club di Trezzo sull’Adda. L’affluenza – pur buona – non è propriamente quella delle grandi occasioni. Sono passate da poco le 21 quando
Neal Morse si materializza sul palco per intonare il primo tema della “grande avventura”: bastano poche note e sono già brividi! La band si tuffa nell’Overture strumentale ed abbiamo la netta sensazione che stasera ci si divertirà. È quando arrivano le voci che la situazione si fa davvero seria:
Neal è in grandissima forma e la sua performance è – a mio avviso – addirittura migliore di quella su disco.
Eric Gilette, oltre a sfoderare una prestazione
monstre alla chitarra (impressionante), conferma di essere anche un ottimo cantante, dotato di timbrica e personalità assolutamente convincenti. Anche il tastierista
Bill Hubauer si smazza con grande facilità numerose parti soliste, mentre a
Portnoy vengono affidate principalmente le backing vocals.
A questa vocalità “esagerata” si affianca – manco a dirlo – una prestazione strumentale di prim’ordine. In più, i nostri danno l’idea di divertirsi. Ma è
Neal Morse il vero mattatore della serata: cambia d’abito, suona (di tutto), canta, scherza con la band, incita il pubblico, e sfoggia un’energia degna di un ventenne. Applausi.
La prima parte del concerto – coincidente con il primo cd di TGA – scorre veloce e la band si concede un breve break, prima di proseguire con i brani della seconda parte dell’album. Il copione non cambia: band impeccabile e grandissime prove vocali, ma va detto che qua e là affiora quella sensazione di eccessiva “dilatazione” di cui abbiamo parlato all’inizio. Nulla che, in ogni caso, possa rovinare un concerto assolutamente di serie A. Sono le 23 quando la band giunge al termine della riproposizione di TGA. L’encore è affidato ad un medley di circa mezz’ora che attinge da tutti i precedenti album di
Neal Morse e della Neal Morse Band: da
“Testimony” a
“The Similitude Of A Dream” nessuno viene lasciato fuori.
Ho sempre considerato
Neal Morse la mia "copertina di Linus": quando c’è lui io mi sento sempre al sicuro. Ma il concerto di stasera rafforza ancor di più la stima per un artista davvero incredibile ed instancabile. Alla prossima occasione live non fatevelo scappare.
Setlist:
Overture
The Dream Isn't Over
Welcome to the World
A Momentary Change
Dark Melody
I Got to Run
To the River
The Great Adventure
Venture in Black
Hey Ho Let's Go
Beyond the Borders
Overture 2
Long Ago
The Dream Continues
Fighting With Destiny
Vanity Fair
Welcome to the World 2
The Element of Fear
Child of Wonder
The Great Despair
Freedom Calling
A Love That Never Dies
Encore Medley: The Land of Beginning Again + Reunion + The Temple of the Living God + The Conflict + Leviathan + It's for You + Momentum + The Call + Broken Sky / Long Day (Reprise)A cura di Paolo “Pera” Perazzani
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