Gli
Obscura non deludono mai. Questo viene da dire dopo aver seguito il loro concerto a Praga e rivangando il ricordo di un altro loro live di supporto a
Cannibal Corpse e
Dying Fetus vissuto a Milano. Teatro dell'evento praghense il
Futurum, accogliente sala concerti che fa del bancone del bar e dei prezzi delle birre (che nella capitale ceca raramente superano l'equivalente di €2) i propri punti di forza. Il locale si trova a poche centinaia di metri dalla Casa Danzante, nella zona sud di Mala Strana. E cosa ancora più fortunata, a circa 400 metri dal mio alloggio.
A causa dei tipici ritardi che caratterizzano arrivi in aereo e relativi spostamenti, perdo
Fractal Universe,
Thulandra e soprattutto
God Dethroned (su "
Ravenous" e l'ottima "
Villa Vampiria" non si contavano le scapocciate, una ventina di anni fa). Al dispiacere fa però subito spazio il godimento di trovarsi dinanzi agli Obscura. Il loro death metal tecnico impreziosito da scelte melodiche notevoli si staglia sulle teste di un centinaio di convenuti che, specie nei momenti meno veloci ("
An Epilogue to Infinity") muovono la testa in coro. Così, anche in terra per me straniera, il sempiterno rituale del metallo si compie tra le asce dei tedeschi.
Complice un batterismo senza soluzione di continuità ed una prova formalmente ineccepibile, i brani si inseriscono nella carne e nel cuore degli amanti delle sonorità più tecniche.
Attenzione però a non scambiare gli Obscura per una di quelle band che punta tutto e solo sulla perfezione stilistica. A mio avviso infatti il gruppo é molto vicino all'altitudine (letteralmente) dei
Death, e compensa la mancanza del genio di
Schuldiner con un'abnegazione invidiabile. Le canzoni, aldilà di paraocchi e simpatie, arrivano al punto. Succede con le splendide "
Septugiant" e "
Akroasis", due brani simili, velocissimi, che trasmettono tanto anche live. Le dita del leader e cantante
Kummerer volano sui tasti di una
Randy Rhoads, mentre quelle di
Trujillo (niente a che vedere con lo scimmione dei Metallica) sembrano ancora più veloci a ragione di una sei corde senza paletta. Ma la qualità della band si estrinseca anche su brani che non spingono eccessivamente sull'acceleratore, come "
Vortex Omnivum". Dopo un'ora scarsa di show i quattro tedeschi escono dal palco, per rientrarvi con un bis che comprende anche "
Ten Sephiroth".
Pubblico contento, così come gli addetti ai lavori presenti. Tra di essi l'amico veronese
Jacopo Frapporti, dream (ahah) tech di Obscura ma pure collaboratore di
Giorgia (si, la voce di "come saprei, amarti io..."),
Virgil Donati,
Mike Mangini. Al termine dello spettacolo, mentre smonta la batteria di
Lanser (già in
Belphegor e
Panzerballet), mi dice: "
Praga é una città splendida, e stasera il concerto é stato soddisfacente, così come la prima metà del tour. É bello lavorare con artisti che apprezzo. Gli Obscura girano leggeri e hanno delle pre-impostazioni strumentali che facilitano gli show, anche in termini di efficacia sonora".
Non posso che confermare, augurando a Jacopo e a tutto l'invidiabile carrozzone di continuare il tour ad alti livelli, dissetando la sete di metal estremo dei fan di mezza Europa.
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