Sabato 20 Novembre si è tenuto a Lugagnano di Sona (piccolo paese non molto distante da Verona) il concerto della storica Jazz/Prog band Arti & Mestieri presso il Music Club Il Giardino.
Avvolto dalla nebbia tipica della pianura padana in questa stagione, in questo paese ormai da vent’anni è presente questo Club che propone parecchia musica dal vivo, con un occhio di riguardo per il Progressive tutto e che in passato ha ospitato nomi prestigiosi, senza però tirarsi indietro quando si è trattato di presentare delle date underground, con la scena locale che sicuramente ringrazia.



Particolarità della location è che si tratta di un garage tramutato in sala concerti, quindi lo spazio non è molto grande e ciò porta ad avere un’atmosfera intima e underground. Dopo la birretta di rito e aver dato aria al portafoglio in un ricco banchetto di CD ed LP (molto fornito di Prog italiano, manco a dirlo!), verso le 21:15 entra nel palco il fondatore del Club che oltre a presentare la band, spiega al pubblico presente che la situazione non è delle migliori tra il virus, ciò che ne consegue e si lancia anche in una piccola, ma decisa, sfilettata nei confronti del pubblico che quando si tratta di pagare per un concerto, spesso diserta, un problema aimè annoso nel Bel Paese.
A proposito del pubblico presente, contando il personale del Club musicale e i membri della band saremmo stati in 40/50 a tirarla per i capelli, il che la dice lunga e in effetti il titolare del club aveva detto che dalla riapertura avevano perso circa il 40% delle presenze.

Dopo questo è entrata la band che con poche chiacchere e tanta musica, ha animato una sonora serata dalle 21:30 circa fino a quasi a mezzanotte, con dieci minuti di pausa.

Com’era prevedibile, gli Arti & Mestieri hanno suonato parecchi classici dei loro primi due storici album (“Gravità 9,81”, “Mirafiori“, “Valzer per Domani”…) oltre a canzoni incise sempre in quel periodo, ma pubblicate in raccolte postume (la stupefacente “Necropoli”) e a pezzi eseguiti molto raramente in sede live come “Da Nord a Sud”. In questa festa Jazz Rock imbastardita dal Progressive e arricchita anche da delle sbandate dal sapore classico e da atmosfere mediterranee (quest’ultimo elemento e ciò che rende realmente speciale la musica degli Arti & Mestieri, differenziandola da molti complessi analoghi), il gruppo ha voluto dare grande spazio al loro ultimo album in studio, che ha rilanciato al band e in Giappone ha ottenuto un grande successo, prendendo anche un premio come “miglior album Rock” nel 2015. “Alter Ego”, “Dune”, “Pacha Mama”, “Finisterre” o “Borea” tra le tante, sono pezzi davvero molto riusciti nei quali troviamo tutto quello che serve: tecnica e virtuosismo al servizio della musica e della fantasia.



L’esibizione del gruppo è stata spettacolare, al di là di qualche piccolo inconveniente tecnico alla batteria che ha costretto il batterista ha risolvere il problema al volo durante un pezzo: Roberto Puggioni con disinvoltura passava dal basso al basso fretless imprimendo delle sonore slappate Funk in alcuni momenti topici, la giovane Livia Hagiu si è destreggiata davvero bene tra violino e violino elettrico (uno dei tratti caratteristici del gruppo italiano è l’uso esteso e approfondito di essi) e di volta in volta si adattava molto bene al mood del pezzo, non facendo mancare alcune esibizioni particolarmente vorticose come su “King Kong” di Frank Zappa con cui la band ha concluso questo evento di musica Progressiva; procedendo arriviamo al chitarrista Marco Roagna che con intelligenza seguiva sempre i temi portanti per poi diventare protagonista solo quando era il momento di farlo, molto pulito e misurato. Il tastierista/pianista Piero Mortara (autore anche di due piacevole cameo suonati con la fisarmonica molto apprezzati) tra influssi classici e avvisaglie Jazz/Fusion era sempre presente e poi arriviamo all’ultimo ma non per importanza: devo dire che Furio Chirico alla batteria mi ha letteralmente stupito, un vero e proprio “elicottero ambulante”, autore di una perfomance davvero esuberante smaccatamente Rock, potente e molto energico!

Alla fine rimane il ricordo di una bella serata in un periodo non molto semplice in uno scenario davvero bello e affascinante: complimenti agli organizzatori quindi che hanno permesso la realizzazione di questa serata, complimenti alla band per la sua grande professionalità con la quale faceva apparire semplici dei passaggi strumentali davvero molto intricati tra assoli vari e cambi di tempo repentini (questa formazione pare davvero molto affiatata) e infine, complimenti pure al pubblico presente che non si è fatto intimorire da alcune paure ed ha supportato attivamente una bella serata.

Adesso è questo quello che realmente serve: supportare queste realtà che con molti rischi riescono a organizzare queste serate, perché dopo che sarà passato tutto questo, la lista dei locali nei quali la musica alternativa avrà spazio, sarà ridotto, è inutile girarci intorno, quindi spetta anche agli appassionati fare in modo che questo venga limitato.



Tra i prossimi appuntamenti del Music Club vi ricordo:
- Osanna 50 in Concerto, Sabato 27 Novembre (questo già sold out e mi rincuora saperlo)
- Patrizio Fariselli - Area Open Project, Sabato 4 Dicembre
- Alphataurus + Quel Che Disse il Tuono (la nuova band di Francesca Zanetta ex Unrealcity), Sabato 18 Dicembre
- Rosenkreutz - "Divide Et Impera", Martedì 28 Dicembre

Mentre per il 2022 la situazione si fa più fumosa, visto che è stato annunciato che si vedrà cosa fare con il corso degli eventi, ma se tutto va per il verso giusto, nel sito ci sono i seguenti eventi in programma:
- Pendragon "Love Over Fear" EUROPEAN TOUR, 22 Maggio 2022
- Carl Palmer Band - 50° Anniversary E.L.&P. Legacy, 11 Giugno 2022
- Soft Machine - Il Ritorno, 25 Ottobre 2022

Link utili:
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