(20 marzo 2022) CRADLE OF FILTH - “The Infernal Vernal Equinox”

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Provincia:non disponibile
Costo:17 €
Proprio come il precedente evento in streaming - risalente al 12 maggio del 2021 e qui documentato - prima dell'inizio del concerto, il tempo viene scandito da un orologio con numeri romani e due candele ai lati.

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Cui segue il brano introduttivo a Dusk... and Her Embrace che, ricordiamo, verrà suonato per intero: Humana Inspired to Nightmare. Ovviamente si parte con Heaven Torn Asunder e, subito si nota una certa differenza rispetto all'altro show: non c'è un palco e, i componenti sono praticamente "liberi di vagare a piacimento" seguiti dai cameraman. Gli unici a rimanere al proprio posto sono, per ovvie ragioni, batterista e tastierista. Il primo chiuso dai pannelli in plexiglass, la seconda da una cancellata adornata con qualche pianta rampicante.

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Si succedono la sempre sorprendente Funeral in Carpathia e la fascinosa A Gothic Romance (Red Roses for the Devil's Whore)! Da notare la scenografia con degli alberi spogli a cui piedi si trovano degli scheletri ammassati e qualche teschio appoggiato a mò di avvertimento...

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A sorpresa (ma non troppo, dato che sarebbe dovuta apparire sull'album e non sull'EP del 1996, V Empire, or Dark Faerytales in Phallustein) viene infilata la mitica Nocturnal Supremacy. In cui Marthus - sulle partiture di Nicholas - fatica non poco!

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Poco prima di Malice Through the Looking Glass, invece, vediamo un estratto dal film Lust for a Vampire (da noi Mircalla, l'amante immortale) di Jimmy Sangster. Quello in cui il conte e la contessa Karnstein rianimano il corpo della loro figlia con il sacrificio di un'altra ragazza...

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È il momento della title track, Dusk... and Her Embrace, magistralmente interpretata da Dani e meno dalla attuale corista, Anabelle. Luci blu e verdi accompagnano l'esecuzione del brano, con le fiammate sempre ben accette sul classico tappeto di fumo e stacco finale da brividi.

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Per lo strumentale The Graveyard by Moonlight è stato realizzato un filmato in digitale (non proprio da strapparsi i capelli), ambientato nel cimitero di un castello. Gli segue uno stralcio di un altro film "sacrificatorio" di cui non si ha contezza...

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Beauty Slept in Sodom irrompe con i suoi tastieroni ancestrali, e si torna subito all'atmosfera unica di quell'album originariamente inciso nel ’95 dalla line-up del debutto, se si esclude Robin - sostituito al basso da colui che ha insegnato a Dani come cantare in quel modo acuto e stridulo: Jon Kennedy degli Hecate Enthroned - come testimoniato da Dusk and Her Embrace (The Original Sin).

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Ora all'appello manca solo Haunted Shores, con lo stesso frontman a interpretare i ruoli incisi da Cronos dei Venom e da Steve Grimmett dei Grim Reaper (in quello rilasciato nel 2016 proprio dalla loro prima etichetta, la Cacophonous Records).

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Finita l'esecuzione di tutto il secondo album in studio, torna l'orologio con le lancette insanguinate. Quindi, parte la réclame dello store americano dei Cradle of Filth (Night Shift) e, poi, appare Dani tutto bello truccato e agghindato su un divano.

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L'occasione è quella di presentare in anteprima il video diretto da Vicente Cordero per How Many Tears to Nurture a Rose?, terzo singolo estratto dall'ultimo album in studio: Existence Is Futile, di cui potete leggere la doppia-recensione presente sul sito cliccando su questo link.


Dopodiché, lo stesso videoclip, viene ripresentato intervallato nuovamente dalla promozione del merchandising, in cui pare che la prossima riesumazione riguardi il tanto ostracizzato album del 2004 - primo per la Roadrunner Records - Nymphetamine.

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Quindi, riparte lo show con una animazione dell'artwork di Arthur Berzinsh per l'album pubblicato il 22 ottobre scorso dalla Nuclear Blast sulla traccia d'apertura, The Fate of the World on Our Shoulders, seguita da Existential Terror.

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Ora le luci si fanno rosse, sullo sfondo ritroviamo la copertina di Existence Is Futile e, non meno importante, Dani ha cambiato il giacchino. Così come Anabelle sfoggia una coroncina per niente invasiva...

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La successiva traccia è Right Wing of the Garden Triptych, direttamente dal disco con cui il gruppo ha ritrovato la forma nelle composizioni: Hammer of the Witches. Questo grazie soprattutto alla coppia d'asce formata da Richard Shaw e da Marek 'Ashok' Šmerda, i quali - insieme a Daniel Firth al basso - risultano anche rispettosi dei brani del passato.

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Tocca al singolo apripista dell'ultimo album, Crawling King Chaos, in cui tornano a issarsi le fiammate sul tappeto di fumo. La scenografia aumenta con le sprizzate di luci da terra... Segue il successivo estratto: Necromantic Fantasies.

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Poi ci viene proposta, in maniera egregia, Bathory Aria dal concept album su Erzsébet Báthory, in cui originariamente appariva chi l'ha interpretata al cinema nel film della Hammer del 1970, La morte va a braccetto con le vergini (titolo originale: Countess Dracula), e qui riproposta con la voce di Ingrid Pitt.

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L'ultimo brano in scaletta è proprio la stessa traccia di chiusura del più recente full-length: Us, Dark, Invincible.

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E, con tutti i componenti in posa, si conclude l'evento, seguito dai titoli di coda. In cui, tra i produttori esecutivi, troviamo curiosamente anche il leader di Coal Chamber e DevilDriver: Dez Fafara.

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Per chi se lo fosse perso, e lo volesse vedere, c'è tempo fino al 27 marzo. Altri sei giorni, quindi, al costo di 17 al seguente link > Cradle Of Filth Livestream

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