(tutte le foto utilizzate e fornite da Kscope sono di Richard Oakes / Dark Fable Media)Queste operazioni mi fanno tornare con la mente ai mesi bui del
lockdown, quando tanti artisti (dai
Gazpacho alla
Trans-Siberian Orchestra) si reinventavano
streamers per tenere compagnia ai fan rimasti orfani di eventi dal vivo.
Oggi il contesto è fortunatamente diverso, e il buon
Daniel Tompkins - forte di una line-up che include
Amos Williams dei TesseracT,
Paul Ortiz dei Chimp Spanner,
Mike Malyan dei Monuments e
Pete Skipper degli In Colour - ha deciso di riproporre dal vivo l’intero (e ottimo)
“Ruins” per un altro evento speciale on-line.
L’enorme spazio scelto dal cantante rievoca più un set cinematografico che un palco, e il grosso del lavoro è affidato alle tante luci colorate (anche perché di scenografia vera e propria non se ne vede). Anche per questo, non stupisce particolarmente un montaggio frutto di riprese diverse, che fa pensare più a un film che a un concerto.
È tutto (troppo?) fedele all’originale, a cominciare dalla scaletta che è la medesima del disco. La performance molto statica fa emergere la musica, con i suoi riff assassini a cavallo tra djent e alternative metal e le belle aperture melodiche di
Tompkins (alternate alle sue altrettanto incisive urla lancinanti). Spiace la mancanza di un tastierista, considerando l’impressionante quantitativo di basi preregistrate, ma “oggi va così”.
Segue una
live chat con la band - non particolarmente appassionante e con un audio non ottimale - costruita intorno alle domande dei fan di cui sopra.
La solida performance di un moderno e feroce Peter Gabriel.
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