Suonano i
Child, eccome! E lo fanno anche in un piovoso lunedì sera a Mantova, nell'Arci Tom. Uno di quei posti per intendersi per cui ogni appassionato di musica delle zone limitrofe non può che ringraziare, e che prossimamente sarà teatro per live di Diaframma e Blaze Bayley, tra gli altri.
Australiani, suonano in trio, i Child sono in tour senza nemmeno la scusa di un nuovo disco da promuovere. L'ultimo, che ho acquistato al banco del merch della solerte
Heavy Psych Records, risale al 2018.
Che abbiano capito che lo sforzo non vale la candela?
Al di là delle battute la situazione è praticamente ideale dal mio punto di vista, con il sottoscritto posizionato nella parte sinistra rialzata accanto al palco, con due casse e una testata Marshall a circa 5 metri di distanza.
Sono gli amplificatori del cantante e chitarrista
Mathias Northway, perfettamente a suo agio nello sciorinare voci sofferte piene e contemporaneamente riff di chitarra dal sapore blues e stoner. Spesso estratte proprio dal terzo lavoro "
Soul Murder" (come avviene con "
Free and humble", "
Feels like hello" e "
Soul Murder"), da cui i ragazzi prendono a piene mani, con la sezione ritmica perfettamente calata nel ruolo. Non mancano comunque cenni ad altri lavori come l'ep "
I" ("
Going down swinging") o il primo omonimo del 2014 ("
Blue overtone stormo").
La trentina di convenuti ancheggia e muove la testa a tempo sotto i fendenti di un genere che magari non si può definire originale, questo no, ma senza dubbio efficace. E che spesso intercetta i bisogni reconditi sia dei metallari che degli appassionati di blues (in tal senso consigliato l'ascolto dell'album "
Blueside"), tanto da essere definito dalla band di Melbourne hard-blues. L'amico
Gianni Della Cioppa ad un orecchio mi dice: "
É simile a quello che facevano i Soundgarden quando sono partiti".
Quello che stupisce di più dei Child è il loro essere apparentemente fuori tempo massimo, lontanissimi dagli approcci digitali che caratterizzano i nostri tempi.
Vivono profondamente la musica, lo si nota da ogni movimento oltre che da una preparazione tecnica adeguata a quanto suonato. E la vivono alla canna del gas: il giorno prima a Lione, quello dopo a Bolzano.
In fondo per gli australiani é tutta Europa.
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